Crollo Dacca: arrestate 8 persone. “Costretti a lavorare in palazzo pericolante”

Pubblicato il 27 Aprile 2013 - 13:20| Aggiornato il 20 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

DACCA – Dacca, Bangladeh, otto persone sono state arrestate per il crollo del palazzo in cui sono morte 340 persone. Tra gli otto arresti ci sono i proprietari e dirigenti delle aziende tessili e i due funzionari municipali che il giorno prima del disastro avevano costretto gli operai a lavorare nonostante i pericoli.

Alcune delle persone finite in manette – quelle che avevano obbligato i lavoratori ad entrare nell’edificio invece pericolante – hanno accolto l’appello del premier bengalese Sheikh Hasina indirizzato ai proprietari delle imprese ai quali aveva chiesto di uscire dalla latitanza per consegnarsi alla polizia. Cosa che hanno fatto poco dopo la mezzanotte locale di venerdì Mahbubur Rahman Tapas e Bazlul Samad Adnan, proprietari della New Weave Bottoms e della New Weave Style.

La polizia sta attivamente ricercando altri responsabili, fra cui Aminul Islam, proprietario della Phantom Apparels e della Phantom Tac Bangladesh Ltd, e Anisur Rahman della Ethertex Textiles, che sono ancora latitanti.

Tra gli arrestati ci sono anche due ingegneri della municipalità di Savar, Imtemam Hossain e Alam Miah, accusati di aver minimizzato la gravità dei cedimenti registrati dalla struttura dell’edificio all’inizio della settimana. Sono stati prelevati dalle proprie abitazioni in un raid notturno.

Mandato di cattura anche per il cugino del proprietario del palazzo di otto piani Sohel Rana, un esponente del partito di maggioranza dell’Awami League. L’uomo risulta irreperibile ed è ricercato dalla polizia. il «Rana Plaza» ospitava un centro commerciale, una banca privata e cinque aziende di abbigliamento con circa 3 mila dipendenti.