PECHINO – La Cina attacca gli Stati Uniti, definendoli “i più grandi fuorilegge dei nostri tempi in materia di attacchi informatici“. L’accusa non arriva da Edward Snowden stavolta, né da organizzazioni americane per la difesa della privacy, bensì dal governo cinese: l’agenzia Nuova Cina, voce ufficiale di Pechino, ha oggi definito gli Usa “che a lungo hanno cercato di presentarsi come vittima innocente di cyber-attacchi” come “i più grandi fuorilegge dei nostri tempi”.
Intanto Edward Snowden, la “talpa” del datagate, ha lasciato l’ex colonia britannica: è in volo per Mosca, sull’aereo della compagnia russa Aeroflot SU 213, ma la destinazione finale potrebbe il Venezuela. In un primo tempo era circolata l’ipotesi che l’ex analista dell’Nsa fosse diretto in Islanda (come era nei suoi piani fin dall’inizio) o in Ecuador (ricordiamo che anche il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, è rifugiato da un anno nell’ambasciata ecuadoriana a Londra). Poi l’agenzia non governativa russa Intefax ha rivelato l’esistenza di un biglietto aereo Mosca-Cuba intestato a Snowden. Ma, secondo una fonte dell’Aeroflot, l’Avana sarebbe solo uno scalo intermedio, da dove Snowden si imbarcherà su un altro aereo per Caracas, in Venezuela.
L’attacco di Pechino giunge dopo l’ultima rivelazione sul Datagate, che riguarda gli sms. Secondo quanto ha rivelato al Hong Kong South China Morning Post da Edward Snowden, la cosiddetta talpa che ha dato vita allo scandalo, il governo degli Stati Uniti pirata le compagnie di cellulari cinesi per raccogliere milioni di messaggini di testo. Snowden ha aggiunto di “avere delle prove su ciò che afferma”, ma il quotidiano però non cita alcun documento a riguardo. Secondo statistiche ufficiali citate dal South China Morning Post, i cinesi si sono scambiati circa 900 miliardi di messaggi di testo nel 2012, il 2,1% in più rispetto al 2011.
L’articolo non scrive come la presunta pirateria abbia avuto luogo, ma afferma che gli esperti cinesi della cyber-sicurezza da diverso tempo sono preoccupati sugli attacchi “clandestini” condotti con apparecchiature straniere. Nel frattempo non si è mai fermata l’attività diplomatica messa in campo dagli Stati Uniti per ottenere l’estradizione di Snowden, accusato di tradimento, che era appunto nascosto ad Hong Kong fino a poche ore fa e rischia trent’anni di carcere.
Ad ogni modo il portavoce del presidente Vladimir Putin detto che il Cremlino è all’oscuro dei piani di Snowden precisando che Mosca non sa nulla di dove sia la talpa del Datagate che invece Hong Kong ha detto essere in viaggio per Mosca a bordo di un aereo russo. Nel frattempo Wikileaks via Twitter ha fatto sapere di aver aiutato Snowden a lasciare in sicurezza Hong Kong e di avergli dato supporto nel trovare asilo politico in un paese democratico. Secondo i quotidiani cinesi la meta potrebbe essere l’Islanda o l’Ecuador, paese che per altro offre già rifugio nella sua ambasciata britannica al fondatore di Wikileaks Julian Assange.
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