Il pasto del condannato a morte Gary Otte: funghi, formaggio e gelato

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Settembre 2017 - 06:15 OLTRE 6 MESI FA
Il pasto del condannato a morte Gary Otte: funghi, formaggio e gelato

Il pasto del condannato a morte Gary Otte: funghi, formaggio e gelato

WASHINGTON – Gary Otte, condannato a morte per l’omicidio di due persone, aveva chiesto alla Corte Suprema dell’Ohio di riesaminare il suo caso: all’epoca dei fatti, infatti, era “molto giovane”, aveva 20 anni.

Gli avvocati di Gary Otte, che oggi ha 45 anni, hanno sperato fino all’ultimo che la Corte seguisse le stesse regole del Kentucky, dove la pena di morte è incostituzionale per gli individui sotto i ventuno anni di età, ricorda il Daily Mail.

Quando uccise Robert Wasikowski e Sharon Kostura il condannato aveva 20 anni. L’omicidio avvenne nel 1992 a Parma, nella periferia di Cleveland. La corte dell’Ohio ha però deciso di ignorare l’esempio del Kentucky, e, mercoledì prossimo, eseguire la condanna di Otte.

“L’attuale conoscenza scientifica sullo sviluppo adolescenziale, sottolinea il perché sia ridotta la coscienza morale e la colpevolezza, per cui si può evitare la pena di morte”.

Nel frattempo, Otte ha scelto il suo ultimo pasto, chiamato in Ohio “the special meal”, pasto speciale, che comprenderà funghi, un cheeseburger con formaggio svizzero, gelato e una fetta di torta alla crema di banana.

L’ultima richiesta alla Corte Suprema dell’Ohio è arrivata poche ore dopo che un tribunale di prima istanza aveva respinto l’appello. La sentenza del Kentucky non è vincolante per i tribunali dell’Ohio e la Corte Suprema degli Stati Uniti non ha affrontato la questione, ossia se avere meno di 21 anni possa evitare la pena di morte, ha sostenuto la Corte d’Appello.

Lo Stato, intanto, continua i preparativi in vista dell’esecuzione. Martedì mattina, Otte entrerà in una cella nel braccio della morte della prigione di Stato nel sud dell’Ohio, come affermato dalla portavoce del penintenziario, JoEllen Smith.

I detenuti, solitamente trascorrono il loro ultimo giorno di vita con i visitatori. La scorsa settimana, un giudice federale ha respinto l’argomentazione di Otte, che non ricorrerà in appello, secondo cui il primo dei tre farmaci dell’iniezione letale, il sedativo midazolam di cui vengono somministrati 500 mg, sia anticostituzionale a causa dei forti dolori che provoca e che non rende il detenuto totalmente incosciente.

Lo Stato giustizierà Otte con una combinazione letale di tre farmaci, anche se un tribunale federale sta valutando l’argomentazione di Otte per quanto riguarda il midazolam. All’anestetico segue un farmaco per provocare una paralisi respiratoria e, infine, il cloruro di potassio per la paralisi cardiaca.

Otte uccise Wasikowski nel 1992, quando chiese all’uomo di poter usare il suo telefono fisso. Sparò in testa al veterano di 61 anni e gli rubò 413 dollari. Il giorno successivo, Otte ritornò nello stesso complesso di appartamenti ed entrò in quello della Kostura, 45 anni: sparò in testa alla donna, rubò 45 dollari, le chiavi dell’auto e il libretto d’assegni.

Di recente, Otte ha scritto una lettera pubblicata su Splinter News in cui parla del problema della droga e chiede un rinnovamento della fede in Dio. “Ero un tossicodipendente. A causa del crack sono finito in prigione per venticinque anni e condannato a morte”.