India, villaggio dei suicidi: 80 in 3 mesi. “E’ il demonio”

India, villaggio dei suicidi: 80 in 3 mesi. "E' il demonio"
India, villaggio dei suicidi: 80 in 3 mesi. “E’ il demonio”

NEW DELHI – India, 80 suicidi in soli tre mesi, da gennaio a marzo. E il villaggio accusa “il demonio”. Ma uno psichiatra dà la colpa agli insetticidi.

Ha i contorni di un mistero, anche se forse i diavoli non c’entrano, quello che sta succedendo a Rajendra Sisodiya,, un paese di 2.500 abitanti del Madhya Pradesh, in India. Qui ognuna delle 320 famiglie che compongono il villaggio ha almeno un parente suicida, come ha spiegato un funzionario locale al quotidiano The Times of India. 

Il sarpanch (capovillaggio) Rajendra Sisodiya, nominato due mesi fa dopo il suicidio del predecessore Jeevan, accusa una presenza demoniaca nel villaggio. Ma per gli psichiatri la spiegazione è un’altra, ed è legata all’uso dei pesticidi nei campi, oltre allo stress finanziario di molte famiglie del paese. Il dottor Srikanth Reddy sostiene infatti che l’alto tasso di suicidi vada messo in relazione con i casi di depressione e schizofrenia molto frequenti nel villaggio. Patologie che sarebbero causate proprio dall’abuso di pesticidi.

“La depressione non è qualcosa che le persone riescono ad identificare facilmente. Così quando non trovano una ragione per qualcosa puntano il dito contro fenomeni paranormali come le presenze demoniache”, ha spiegato il dottor Reddy al Times of India, sottolineando che quel che sta accadendo a Badi deve essere subito fatto presente alle autorità.

“A parte lo stress economico, ci potrebbero essere altre cause per la depressione. Uno studio condotto in Cina alcuni anni fa proprio sull’alto tasso di suicidi tra i contadini ha rivelato che gli insetticidi usati contenevano organofosfato, una sostanza altamente tossica che provoca sintomi depressivi”.

Nel caso di Badi, come di altri villaggi della provincia di Khargone in cui Badi si trova, molti abitanti coltivano campi di cotone per vivere e ultimamente hanno avuto problemi economici. Questo, spiega Reddy, può aver influito, ma probabilmente va aggiunto al fattore insetticidi.

 

 

 

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