IL CAIRO – La violenza e il terrorismo nel mondo arabo? Colpa di Tom e Jerry. Questa, almeno, la tesi dell’ambasciatore Salah Abdel Sadek, numero uno dei servizi segreti egiziani. In un discorso dal titolo “I media e le cultura della violenza” che ha tenuto all’Università del Caito, Sadek ha additato Tom e Jerry, i videogiochi e i film violenti come i responsabili del dilagare dell’estremismo in Medio Oriente.
“Tom e Jerry ritraggono la violenza in un modo divertente e trasmettono il messaggio che ci si può colpire e ci si può far saltare in aria con l’esplosivo senza problemi. Così nella mente di chi vede questi cartoni animati la violenza diventa qualcosa di naturale. E’ ormai diventato normale per un ragazzo passare ore e ore giocando ai video game, uccidendo persone (nella finzione, ndr) e vedendo il sangue zampillare. E lui è tutto contento di questa cosa”,
ha detto l’ambasciatore Sadek, citato da Egyptian Street.
Dopo le parole di Sadek il giornale Youm7 ha pubblicato un articolo dal titolo “Cinque accuse a Tom e Jerry in Egitto” in cui è scritto che il cartone animato insegna ai bambini cattive abitudini, come bere alcolici, rubare e fumare. Nell’articolo è anche scritto che Tom e Jerry distorcono l’idea di giustizia, veicolando nei più piccoli messaggi di violenza, incoraggiando l’uso di armi come coltelli, pistole e motoseghe.
Il cartone animato venne creato per la Metro-Goldwyn-Mayer da William Hanna e Joseph Barbera, che produssero e diressero 114 episodi della serie tra il 1940 ed il 1957. Quella serie originale vinse anche sette Academy Awards.