Isis: ucciso Abu Duaa al Ansari, quello dell’aereo russo abbattuto…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Agosto 2016 - 07:09 OLTRE 6 MESI FA
Isis: ucciso Abu Duaa al Ansari, quello dell'aereo russo abbattuto...

Isis: ucciso Abu Duaa al Ansari, quello dell’aereo russo abbattuto…

IL CAIRO – Ucciso Abu Duaa al Ansari, il leader della cellula terroristica Isis e responsabile dell’abbattimento di un aereo di linea russo abbattuto in Sinai nell’ottobre 2015 e su cui morirono 224 persone. Il leader del gruppo terroristico è stato ucciso in Sinai, in una serie di attacchi aerei insieme a 45 dei suoi migliori collaboratori e altri militanti. I raid aerei, vicino alla città di Arish, hanno anche distrutto armi e depositi di munizioni utilizzati dal gruppo.

Noto come Wilayat Sayna, il gruppo terroristico a seguito di sanguinosi attentati nel corso di cinque anni, è stato definito “il più pericoloso in Egitto”. Oltre ai morti, i militari hanno annunciato che sono stati feriti “decine di combattenti”.”Queste operazioni vincenti vendicano i nostri martiri e colpiscono i militanti e i loro leader”, ha scritto un portavoce su Facebook.

Il raid è stato effettuato dalle forze antiterroristiche in cooperazione con aerei di guerra guidati da informazioni segrete precise. Il Sinai Branch, precedentemente noto come Ansar Bait al-Maqdis, ha rivendicato l’abbattimento di un aereo passeggeri Metrojet nel mese di ottobre del 2015.

L’A321 dell’Airbus Metrojet, era in viaggio da Sharm el-Sheikh, Egitto, verso San Pietroburgo, Russia, quando fu abbattuto e nello schianto morirono le 224 persone a bordo. Putin, all’epoca dichiarò:”Uccidere il nostro popolo in Sinai, a giudicare dal numero delle vittime, è tra i crimini più sanguinosi”. “Non cancelleremo le lacrime dai nostri cuori. Rimarranno con noi per sempre. Ma questo non ci impedisce di trovare e punire i criminali”.

Nel gennaio 2014, i militanti abbatterono, con un missile terra-aria, un elicottero militare egiziano, uccidendo tutte e cinque le persone a bordo. Il gruppo, anche se giurò fedeltà al leader ISIS Abu Bakr al-Baghdadi solo nel novembre 2014, già dal 2011 avviò una campagna di terrore attraverso kamikaze, autobombe e ordigni esplosivi sul ciglio della strada, in cui uccisero decine di militari, politici e civili egiziani.

Non c’era alcuna conferma immediata dalla Sinai Province, della diramazione del gruppo terroristico nella penisola egiziana del Sinai. In un video si presenta come fazione Isis, in cui si indicano l’Egitto e le sue forze militari come obbiettivi primari.

Da quando, nel 2013, l’esercito nazionale egiziano ha deposto il presidente islamista Mohamed Morsi, i jihadisti hanno intensificato gli attacchi quotidiani contro l’esercito e la polizia nei pressi del Nord del Sinai.

L’esatta dimensione della cellula terroristica è sconosciuta, ma le stime dicono abbia tra le centinaia e qualche migliaia di combattenti. Secondo TRAC, Terrorism research and Analysis Consortium, le fila di combattenti sono per lo più composte da beduini locali ma reclutano membri anche dall’Egitto e oltre.