Jane Doe, trans di 16 anni in carcere senza aver commesso reati: polemica in Usa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Maggio 2014 - 18:58 OLTRE 6 MESI FA
Transgender incarcerata perché ritenuta "pericolosa per se stessa e gli altri"

Manifestazione per Jane Doe (Foto sito CNN)

NIANTIC, CONNECTICUT (STATI UNITI) – Una transgender di 16 anni, Jane Doe, è finita in carcere senza essere accusata di reati ma soltanto perché ritenuta “pericolosa per se stessa e per gli altri”. È successo a Niantic, nel Connecticut, Stato a nord-est di New York.

Secondo il Dipartimento per l’Infanzia e la Famiglia del Connecticut, che aveva in custodia l’adolescente da 5 anni, la giovane ha avuto comportamenti aggressivi verso chi lavorava nel DIF e verso i suoi compagni. Questo è il motivo per cui anche i giudici si sono convinti della sua “pericolosità” ordinandone l’incarcerazione.

In base alla testimonianza di un supervisore del centro minorile “il suo comportamento era più grave di altri residenti e particolarmente pericoloso e difficile da contenere”. La giovane, conosciuta agli atti semplicemente come Jane Doe, afferma: “Dico a me stessa che questo è un incubo, ma poi non finisce. So che devo lavorare sui miei atteggiamenti, ma questo non è il posto”.

La decisione dei giudici ha scatenato proteste e manifestazioni per la libertà di Jane: “Non siamo ad Abu Ghraib”, ha afferma uno dei manifestanti alla Cnn. Il caso di Doe è stato al centro di polemiche in tutto lo Stato e oltre, con i suoi sostenitori che hanno protestato anche New York. L’hashtag #Justice4Jane è stato inoltre il trend di questo mese su Twitter.

Secondo quanto riportato dal New York Times, Jane ha avuto un’infanzia tutt’altro che facile: “Suo padre è in carcere e la madre è dipendente da eroina, crack e alcol”. La ragazza “è stata affidata in passato a vari membri della famiglia da quando aveva 5 anni. L’hanno ripetutamente violentata, torturata e anche costretta a prostituirsi”.

Jane è nata bambino. Poi a 5 anni ha iniziato a mostrare le prime caratteristiche femminili, e da quando ne aveva 9 si considera una ragazza. Cresciuta in una società in cui “la sua diversità è malvista”, spiega il NYT, “dove Dio e i predicatori non gli hanno reso la vita facile, a Jane non è stata concessa una possibilità”.