Libia: Francia e Gran Bretagna preparano soluzione diplomatica. La Nato controllerà le operazioni militari

Pubblicato il 25 Marzo 2011 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA

TRIPOLI – Settimo giorno di combattimenti in Libia. La notte è passata senza significative azioni delle forze della coalizione che giovedì avevano abbattuto un jet libico e colpito a più riprese le postazioni di Gheddafi e il suo bunker a Tripoli.

A Misurata invece si combatte, con i ribelli che continuano a controllare il porto e con le forze di Gheddafi che avrebbero massacrato oltre 100 persone.

Il segretario di stato Usa Clinton a sua volta ha affermato che le cose stanno lentamente cambiando. Le forze fedeli al colonnello, ha detto, hanno arretrato ma restano una minaccia. “Le truppe di Gheddafi sono state respinte, ma rimangono una grave minaccia per la sicurezza della popolazione”, ha tuttavia osservato Hillary Clinton. La coalizione deve dunque “restare vigile e concentrata”, ha insistito, anche se la partecipazione americana alle operazioni sarà “limitata nel tempo e negli obiettivi”.

La Francia e la Gran Bretagna stanno preparando “una soluzione politica e diplomatica” per la Libia, ha annunciato il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine del vertice Ue.

Nuovi sviluppi, significativi, sul fronte diplomatico. La Nato assumerà infatti la guida di ”tutte le operazioni militari in Libia”. Lo riferiscono fonti dell’Alleanza precisando che la decisione sara’ finalizzata domenica. ”Ciò significa – hanno precisato le fonti – che non ci sarà più la coalizione dei volenterosi e quella della Nato, ma solo una coalizione internazionale a guida Nato”. ”Sì, assolutamente sì”. Così il premier Silvio Berlusconi ha risposto ai cronisti a Bruxelles che gli chiedevano se fosse soddisfatto per quanto si sta profilando alla Nato sulla crisi libica.

“Le operazioni militari si concluderanno quando la popolazione civile sarà al sicuro dalla minaccia di attacchi e quando gli obiettivi della risoluzione 1973 saranno raggiunti”. È uno dei passaggi del testo adottato dal Consiglio europeo sulla crisi libica. Nel testo si riconosce che le azioni della coalizione dei volenterosi lanciata dopo “il vertice di Parigi del 19 marzo ha contribuito a salvare vite umane”.

L’Unione europea si è anche detta pronta a bloccare tutti i redditi derivati dal petrolio e dal gas al regime di Muammar Gheddafi, al fine di privarlo dei mezzi finanziari per reclutare mercenari: l’Ue ha lanciato un appello alla Comunità internazionale affinché prenda lo stesso provvedimento. “L’Unione europea è pronta ad impegnarsi ad adottare nuove sanzioni, tra cui misure per garantire che i redditi del petrolio e del gas non arrivino più al regime di Gheddafi”, hanno affermato i dirigenti europei in una dichiarazione approvata all’unanimità.

L’Ue ha già preso molte sanzioni contro Muammar Gheddafi: l’ultima riguarda in particolare la principale società petrolifera libica, la National Oil Corporation, e cinque filiali. Secondo una fonte diplomatica, l’ insistenza del governo tedesco a favore di sanzioni rafforzate è anche per uso interno. Merkel, criticata per il suo rifiuto di partecipare all’intervento militare, cerca di mostrare che non resta con le mani in mano per persuadere il colonnello Gheddafi a lasciare. Ma altre capitali europee esprimono riserve su un embargo petrolifero totale. “La Germania non ha praticamente interessi economici in Libia, altre capitali sì”, ha detto la fonte, in riferimento alla Libia.

Sul terreno la notte è stata tranquilla e non si sono registrati importanti azioni alleate e il segretario di stato Clinton osserva che le truppe di Gheddafi “arretrano” ma restano una minaccia. I 28 paesi membri della Nato hanno raggiunto un “accordo politico” per affidare all’Alleanza atlantica, entro un paio di giorni, il comando di tutte le operazioni militari in Libia e non soltanto della no fly zone, come emerso ufficialmente giovedì sera: lo ha detto un importante diplomatico americano a condizione di anonimato.

La risposta della Farnesina. ”Anche l’Italia ha le sue idee e le sue proposte, e le farà valere nelle sedi opportune e nei prossimi appuntamenti discutendole con i nostri partner”. Lo riferiscono all’ANSA fonti della Farnesina commentando l’annuncio del presidente francese Nicolas Sarkozy di un’iniziativa ”politica e diplomatica” franco-britannica sulla crisi libica.

”Qualsiasi soluzione politica ad ogni modo – osservano le stesse fonti – dovrà necessariamente passare per il consenso dei Paesi Ue, della coalizione e dunque anche dell’Italia”.