Lombok, affonda barca di turisti: 10 dispersi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2014 - 20:27 OLTRE 6 MESI FA
Lombok, affonda barca di turisti: 10 dispersi

Spiaggia a Lombok

JACARTA – Affonda una barca piena di turisti vicino all’isola di Lombok, in Indonesia: quindici persone, tra cui dieci stranieri, sono disperse in mare.

La tragedia è avvenuta al largo dell’isola di Sumbawa, durante una traversata fra le isole-paradiso di Lombok e di Komodo, nel sud dell’Indonesia, a est di Bali, quando un’improvvisa tempesta ha dirottato il barcone, sprovvisto di radio e di strumenti di orientamento, su una barriera corallina, dove è affondato.

La barca era partita giovedì con destinazione Komodo, una delle mete più desiderate dai turisti per l’ambiente incontaminato e per il grande varano carnivoro, il Drago di Komodo, che l’abita.

Prima che si mettessero in moto i soccorsi, almeno cinque persone, in piena notte hanno avuto la fortuna di essere avvistati e salvati da pescherecci: si tratta di neozelandesi, almeno due britannici, almeno un francese, spagnoli, olandesi e tedeschi. Dei dieci stranieri dispersi, invece, non è stata resa nota la nazionalità.

Drammatico il racconto di uno dei sopravvissuti: “A mezzanotte di venerdì l’equipaggio ci ha detto di metterci i giubbotti di salvataggio. Non c’erano né radio, né Gps e nemmeno un computer di bordo. “C’era solo un canotto di salvataggio per 25 persone. Abbiamo aspettato finché è stato possibile a bordo del barcone che si riempiva d’acqua”, ha raccontato alla France Presse un turista francese, Bertrand Homassel, da un hotel di Bima, sulla vicina isola di Sumbawa e che afferma di essere il solo francese che si trovasse a bordo.

“Sei persone sono salite sul canotto, mentre le altre sono salite sul tetto del barcone che non è affondato completamente”. “Abbiamo aspettato fino a mezzogiorno, eravamo a cinque chilometri dalla costa, ma c’erano grandi onde che ci allontanavano”.

Alcuni dei suoi compagni di sventura si sono stati presi dal panico. Il turista francese ha raccontato di aver impiegato circa sei ore con altri quattro per raggiungere a nuoto la spiaggia di un’isola deserta, quando era ormai mattina: “Lì abbiamo bevuto la nostra urina e mangiato delle foglie”. Poi Homassel e gli altri quattro sono stati avvistati da uno yacht di passaggio e portati a Bima, sull’isola di Suryaman.