Marlboro Man morto, addio a Eric Lawson: si è spento a 72 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Gennaio 2014 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA
Marlboro Man morto, addio a Eric Lawson: si è spento a 72 anni

Marlboro Man morto, addio a Eric Lawson: si è spento a 72 anni

LOS ANGELES – Eric Lawson, celebre Marlboro Man, è morto il 27 gennaio a San Luis Obispo, in California, all’età di 72 anni. Lawson era malato da tempo di broncopneumopatia cronica ostruttiva, patologia a carico delle vie respiratorie. Proprio Lawson che tra gli anni ’70 e gli ’80 ha prestato il volto alle campagne pubblicitarie del noto marchio di sigarette. Ad annunciarne la morte è stata Susan Lawson, moglie che gli è sempre stata al fianco.

Emanuela Di Pasqua sul Corriere della Sera scrive che proprio la campagna pubblicitaria per la Marlboro oscurò le sue altre iniziative:

In realtà quella pubblicità oscurò ogni altra sua iniziativa, cristallizzandone l’immagine, ma Lawson aveva girato parecchie serie televisive di successo, come Baywatch, Dynasty, Baretta, Charlie’s Angels, The Waltons, Walker: Texas Ranger e Le strade di San Francisco”.

Lawson fece parte dei Marlboro Man, il cui compito era riportare nel territorio “virile” le sigarette con il filtro, considerate “roba da donne”:

“La campagna Marlboro Man, che durò parecchi anni, ebbe effetti immediati sulle vendite. Nel 1955, agli esordi della campagna pubblicitaria, l’indotto delle vendite di sigarette del brand era sui 5 miliardi di dollari. Dopo appena due anni erano già passate a 20 miliardi, con una crescita, grazie a tutti quei cowboys fumatori, del 300 per cento”.

Lawson non riuscì mai a smettere di fumare, racconta la moglie:

“Ma, come racconta la moglie, non riusciva proprio a smettere, sebbene avesse addirittura girato uno spot contro il fumo che era una sorta di parodia della pubblicità che lo rese famoso. Si ricorda anche una celebre intervista a Entertainment Tonight in cui Lawson parlava a lungo dei danni della sigaretta . Eric era molto orgoglioso di quell’intervista, ma non abbandonò il fumo finché non gli venne diagnosticata la broncopneumopatia”.