Messico, guerra tra narcos: 35 cadaveri in un furgone a Veracruz

Pubblicato il 21 Settembre 2011 - 19:56 OLTRE 6 MESI FA

CITTA’ DEL MESSICO, 21 SEt – Ha il sapore di una rinnovata sfida dei narcos alle istituzioni il ritrovamento di due furgonicini con all’interno 35 cadaveri, abbandonati a poca distanza dal centro congressi del World Trade Center di Veracruz, dove oggi inizia l’undicesimo Incontro nazionale dei presidenti dei Tribunali superiori e dei Procuratori generali di Giustizia, nella zona commerciale di Boca del Rio.

Proprio oggi il presidente messicano Felipe Calderon, all’assemblea generale delle Nazioni Unite, ha chiesto una ”regolamentazione nella vendita delle armi, per frenare la forza del crimine organizzato che uccide più persone, più giovani, di tutti i regimi dittatoriali uniti”.

Intanto il procuratore generale dello stato di Veracruz Reinaldo Escobar Perez, titolare delle indagini, preferisce muoversi con i piedi di piombo quanto a ipotesi investigative, ma indiscrezioni che filtrano dagli ambienti di giustizia sembrano unanimemente indicare che si tratta di un regolamento di conti tra organizzazioni criminali. Una mattanza che porterebbe la firma dal cartello Jalisco Nueva Generacion.

La maggior parte dei 23 uomini e 12 donne trovati privi di vita a bordo dei due furgoncini, ma anche sparpagliati a terra, sono stati identificati. Tra loro ci sono due minori ed un poliziotto. Molti sembra avessero precedenti penali: dal sequestro di persona all’estorsione, dall’omicidio allo spaccio, e che facessero capo all‘organizzazione dei Las Zetas. Quasi tutti, secondo i riscontri medico-legali, sono morti per asfissia da strangolamento e traumi. Solo uno per un colpo di arma da fuoco.

Testimoni raccontano come ieri intorno alle 17 una quindicina di uomini avessero bloccato la strada davanti a piazza de Las Americas, dove si trovano molti negozi e anche alberghi a cinque stelle, lasciando il tempo ai complici di fermare i furgoncini, aprire i portelloni, e scaraventare alcuni corpi in mezzo alla strada. Tutto in una rapida sequenza, prima di ripartire indisturbati, lasciandosi alle spalle una scena da film splatter.

E una nuova giornata dell’orrore si è registrata oggi a Ciudad Juarez, al confine con gli Stati Uniti, dove in vari e distinti episodi si sono registrati 18 omicidi, mentre il Messico sembra orami essere sempre più avviluppato da un vortice di violenza che non conosce tregua.