Rubi una mucca? “Predator” ti dà la caccia: nuova guerra per i droni Usa

BISMARCK (NORTH DAKOTA) -Una famiglia di allevatori del Sovereign Citizen Movement, un gruppo di estremisti antigovernativi e indipendentisti, ha rubato sei mucche in un ranch del North Dakota. Per recuperarle lo sceriffo della Contea di Nelson aveva chiesto aiuto, così il ministero dell?interno gli ha fornito un “Predator” non armato. Finita la guerra in Iraq, cosa fare dei droni utilizzati dalla Cia nella lotta ai terroristi di Al Qaeda? Riciclarli nei reati comuni sembra la risposta degli stati Uniti. Attenzione allora per chi passa col rosso o infrange la legge in america: in futuro un aereo-robot potrebbe spiarvi ed arrestarvi.

La gentile concessione del drone alla pericolosa lotta ai ladri di bestiame ha sollevato numerose polemiche al Congresso americano: “I “Predator” sono armi: ne avevamo autorizzato l’uso per difendere i confini, combattenre il traffico di droga e l’immigrazione clandestina, non per perseguire i cittadini americani”. Dietro alla decisione di dotare la polizia di Dalla in South Carolina, e  Montgomery Counti in Texas e poi espandere l’uso dei droni alle normali forze di polizia ci sarebbe un motivo economico. Un aereo robot di sorveglianza costa 50 dollari l’ora, contro i 500 dollari l’ora di un elicottero.

La Faa, ente americano del traffico aereo, è restia a concedere autorizzazioni per l’uso dei droni, che rischiano di intasare il cielo, ma data la crescente produzione del settore presto sarà costretta a farlo. Per chi si preoccupa dell’occhio del “Grnde Fratello” americano pronto a spiare tutti e in qualsiasi luogo, arrivano le rassicurazioni di un poliziotto: “Tranquilli, questi droni sono rumorosi come taglia erba volanti”. La nuova guerra “made in Usa” dei droni è iniziata. I ladri di bestiame si guardino le spalle.

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