“La Palestina avrà un aeroporto internazionale”. Ma manca il sì di Netanyahu

di Jacopo Matano*
Pubblicato il 22 Ottobre 2010 - 18:14 OLTRE 6 MESI FA

Un hub perfettamente funzionante e conforme agli standard internazionali, per collegare la Palestina al resto del mondo. Un progetto impegnativo, che potrebbe diventare realtà dopo l’annuncio del ministro dei trasporti dell’Autorità nazionale palestinese Sadi al Kurunz. «Tutto è pronto, i lavori inizieranno nella prima metà del 2011», ha detto il ministro ai giornalisti riuniti a Ramallah per la conferenza stampa di presentazione del progetto. «Un aeroporto significa sovranità, libertà, progresso e sviluppo economico», ha aggiunto, annunciando che il governo palestinese ha già dato il via ai corsi per l’addestramento dello staff di terra e dei piloti.

L'aeroporto internazionale di Gaza, bombardato nel 2001

La struttura, dotata di un terminal e sei porte di imbarco. sarà in grado di ospitare una flotta aerea e un numero di passeggeri in misura conforme alle regole dell’organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao), e verrà edificata su un terreno di otto chilometri quadrati a poca distanza da Gerusalemme est. Ma se i lavori non sono ancora iniziati, i problemi sono già alle porte. Il primo è di natura economica: l’aeroporto costerà oltre 340 milioni di dollari, che i palestinesi sperano di poter raccogliere, nelle parole di Al Kurunz, «grazie alle tante donazioni internazionali che riempiranno le casse del progetto». L’altro ostacolo è dato dal fatto che piste e terminal sorgeranno per due terzi all’interno dell’“Area C” della West Bank, una regione sotto il completo controllo di Israele. E il placet del governo israeliano non è ancora arrivato.

«L’autorità palestinese non ha chiesto e non chiederà il permesso di Israele», ha rivendicato il rappresentante del governo, che intende far valere il diritto per i palestinesi di dotarsi di due aeroporti previsto dagli accordi di Oslo del 1993. Uno dei due aeroporti, per la verità, è stato già costruito. Ma dello “Yasser Arafat”, inaugurato a Gaza dodici anni fa, rimangono solo le macerie lasciate dai bombardamenti israeliani nel 2001, allo scoppio della seconda intifada.

*Scuola di giornalismo Luiss