Russia, incendio a bordo di un sommergibile: 14 marinai morti. Putin annulla tutti i suoi impegni

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Russia, incendio a bordo di un sommergibile: 14 marinai morti

MOSCA – Un incendio scoppiato a bordo di un sommergibile militare russo ha causato la morte di 14 marinai. Le vittime sono morte intossicate dal fumo dell’incendio e l’incidente che ha subito riportato alla memoria la tragedia del Kursk, in cui morirono 118 persone, macchiando indelebilmente l’avvio della presidenza Putin.

Secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa, l’incendio è avvenuto lunedì 1 luglio in acque territoriali russe; le fiamme sono state estinte dall’equipaggio e il mezzo si trova ora nella base navale di Severomorsk, nella penisola di Kola, sopra il Circolo polare artico. Il sommergibile, a quanto riferito dalle autorità, era utilizzato per una missione di “ricerca scientifica per studiare il fondale dell’Oceano, nell’interesse della Flotta della Marina militare russa”. Al momento, non sono ancora chiare le cause della tragedia, su cui è stata aperta un’inchiesta, condotta dal comandante in capo della Marina, Nikolai Evmenov, già arrivato alla base di Severomorsk. 

Il ministero della Difesa non ha fornito altri dettagli: per esempio, non è stato spiegato da quante persone fosse composto l’equipaggio e, soprattutto, non è stato reso noto il tipo di sottomarino coinvolto. Alcuni esperti hanno avanzato l’ipotesi che l’incendio non sia avvenuto durante attività di “ricerca scientifica”, come comunicato da Mosca. “Di solito”, ha riferito in forma anonima ad Afp un esperto militare, “si tratta di una copertura per altri tipi di lavori, condotti sul fondale marino”, come per esempio la posa di cavi. 

Secondo l’agenzia Rbc, che cita una fonte militare anonima, il mezzo coinvolto nell’incidente è un sottomarino a propulsione nucleare AC-12 ‘Losharik’, che non trasporta armi a bordo e che può raggiungere una profondità di 6 mila metri. Il giornale russo Novaya Gazeta, quotidiano indipendente famoso per le sue inchieste contro il potere, sostiene che l’incendio abbia ucciso tutto l’equipaggio, composto da 25 militari. Si tratta del più grave incidente avvenuto a un sottomarino militare russo dal 2008, quando durante un test al sottomarino ‘Nerpa’, ancora da varare, morirono 20 persone (3 militari e 17 civili) e altre 21 rimasero ferite. 

La tragedia del Losharik ha, però, riportato alla mente la strage avvenuta a bordo del ‘Kursk’, affondato nell’estate del 2000 nel Mare di Barents, quando morirono 118 persone. Uno shock ancora vivo nella memoria dei russi e che segnò profondamente l’esordio di Putin a capo del Cremlino. Il presidente rimase in vacanza alcuni giorni dopo il disastro e fu criticato per la sua fredda risposta all’accaduto. Mosca rifiutò anche l’aiuto internazionale offerto al governo per salvare l’equipaggio. Stavolta Putin non ha ripetuto l’errore: il Cremlino ha reso noto che ha cambiato la sua agenda per incontrare il ministro della Difesa. (fonte AGI)  

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