NEW DELHI – Caso Marò, L’India si opporrà, il prossimo 10 agosto, davanti al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) alle richieste di “adozione di misure cautelari” presentate dall’Italia nella vicenda dei due Fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati dell’omicidio di due pescatori indiani il 15 febbraio 2012. Lo ha sostenuto in dichiarazioni al quotidiano The Hindu lil procuratore aggiunto P.S. Narshima che difenderà gli interessi indiani nell’udienza di Amburgo.
“Davanti all’Itlos – ha spiegato il magistrato – noi sottolineeremo che solo l‘India ha la giurisdizione per processare i reati commessi nel Paese e che il Tribunale non può interferire in questo. L’India sosterrà anche che l’Italia non ha esaurito tutte le procedure locali a disposizione, un requisito necessario prima di presentare istanze all’Itlos. Infine l’India obietterà che non vi sono circostanze stringenti tali da richiedere qualsiasi adozione di misure provvisorie” nel caso che coinvolge Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
“L’India si presenterà nell’udienza dell’Itlos che può solo prendere in considerazione misure provvisorie per una questione che riguarda la giurisdizione sul caso e che è in attesa di essere esaminata dalla Corte permanente di arbitrato (Cpa) dell’Aja in base alla Convenzione” delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos).
Secondo The Hindu, l’India sta cercando di avvalersi di un esperto in arbitrati internazionali di Ginevra. Si deve ricordare che l’istanza presentata dall’Italia all’Itlos contiene due richieste: la prima è che l’India “si astenga dal prendere o eseguire ogni misura giudiziaria o amministrativa” contro i due Fucilieri di Marina e “dall’esercitare ogni forma di giurisdizione” a proposito dell’incidente.
La seconda è che “l’India prenda ogni misura necessaria ad assicurare che le restrizioni sulla libertà, sicurezza o movimento dei Fucilieri siano immediatamente rimosse in modo da permettere al sergente Girone di viaggiare e rimanere in Italia e al sergente Latorre di rimanere in Italia” per tutta la durata del procedimento alla Corte di Arbitrato dell’Aja sul ricorso italiano riguardante la giurisdizione sul caso.