Sydney, fa 50 ostaggi al bar. La minaccia dei lupi solitari della jihad globale

Sydney, fa 50 ostaggi al bar. La minaccia dei lupi solitari della jihad globale
La bandiera esposta alla cioccolateria Lindt di Sydney

SYDNEY – Con il terrorista che entra in un bar nel centro di Sydney e fa cinquanta ostaggi si è materializzato il terrore del premier australiano Tony Abbott dopo l’arresto, lo scorso settembre, di 15 persone legate all’Isis che stavano pianificando di decapitare per strada civili, filmare il tutto e scatenare il panico. Sono i lupi solitari della Jihad globale. I legami con lo Stato Islamico di Abu Bakr al Baghdadi sono solo di seconda mano. Più un’aspirazione che una vera correlazione, più una rivendicazione da emulatori che un’affiliazione concreta.

I lupi solitari della jihad globale sono per lo più giovani, per lo più uomini, che conoscono l’inglese e usano molto bene internet. Qui vengono lusingati dai propalatori dell’Islam terroristico, che diffondono la chiamata (“Dawa”) alla guerra santa contro gli infedeli.

Che il terrorista di Sydney si rifaccia esplicitamente a loro lo dimostra non solo lo sbandierato vessillo dello Stato Islamico, ma prima ancora la bandiera con laShahada” islamica, che testimonia la fede del musulmano in Allah e nella missione profetica di Maometto. La stessa formula che appare sulla vecchia bandiera dell’Afghanistan dei Taliban, sulla bandiera di Al Nusra e su quella di Al Shabaab. Cioè i maggiori gruppi del terrorismo islamico al mondo.

 

 

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