Torna il lockdown a Wuhan, un milione di persone chiuse in casa per tre giorni

Ai residenti del distretto di Jiangxia è stato chiesto di rimanere nelle loro case e di non uscire se non strettamente necessario. Tutti i trasporti pubblici sono stati fermati e i luoghi di intrattenimento sono stati chiusi per 3 giorni.

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 27 Luglio 2022 - 17:22 OLTRE 6 MESI FA
lockdown Wuhan

Torna il lockdown a Wuhan, un milione di persone chiuse in casa per tre giorni (foto ANSA)

Torna il lockdown a Wuhan, la città dove iniziò a diffondersi nel 2020 il Covid. A più di due anni da quel primo lockdown, a quasi 1 milione di persone residenti del distretto di Jiangxia, nella periferia della metropoli, è stato chiesto di rimanere nelle loro case e di non uscire se non strettamente necessario. Come riporta la Cnn, la misura, che rientra strategia Zero Covid attuata dal governo cinese, è scattata dopo la segnalazione di quattro casi di Covid-19 asintomatici.

Wuhan, torna il lockdown per 3 giorni

Come annunciato dalle autorità locali nella giornata di ieri, 26 luglio, nel distretto saranno applicati tre giorni di “misure di controllo temporanee”, per cercare di ostacolare la diffusione del virus.
Tutti i trasporti pubblici, dagli autobus alla metropolitana, sono stati fermati e i luoghi di intrattenimento sono stati chiusi momentaneamente. Ai residenti è inoltre stato chiesto di non lasciare il proprio quartiere se non in caso di assoluta necessità.

Le autorità hanno anche identificato quattro quartieri ad alto rischio, in cui ai residenti è vietato uscire di casa. Mentre altri quattro quartieri sono stati segnalati come a rischio medio. Le misure, come riferito dalla autorità, sono finalizzate a “ridurre ulteriormente il flusso di persone, ridurre il rischio di infezioni crociate e ottenere una dinamica zero-Covid nel più breve tempo possibile”.

Il primo lockdonw al mondo nel 2020

Wuhan, metropoli nella provincia di Hubei con 11 milioni di residenti, ha imposto il primo lockdown al mondo per il Covid-19 all’inizio del 2020: misura che ha stabilito un precedente per il modo in cui le autorità cinesi avrebbero gestito le riacutizzazioni in altre parti del Paese.

Quell’approccio era stato per lo più efficace nel frenare le riacutizzazioni del coronavirus in Cina fino a quest’anno, quando la variante Omicron, altamente trasmissibile, ha causato il più grande focolaio del Paese dai tempi di Wuhan: Shanghai nei mesi scorsi è stata sottoposta a più di due mesi di lockdown, scatenando proteste pubbliche per la diffusa carenza di cibo e il ritardo delle cure mediche.