SZEGEB – Almeno quattro autobus, tre minivan e altri mezzi stanno arrivando alla stazione di Szegeb, al confine tra Ungheria e Serbia. La stazione è assediata dai migranti in cerca di riparo da freddo e pioggia. Sui bus diretti verso l’Austria, si apprende, potranno salire a bordo anche i profughi non identificati. E’ la prima volta che accade in settimane.
La notizia giunge a poche ore dall’annuncio di Barack Obama che ha chiesto alla sua amministrazione di prepararsi a farsi carico di “almeno 10.000 rifugiati siriani nel prossimo anno fiscale” che inizierà il prossimo 1 ottobre.
A Szeged ci sono anche mezzi della missione Frontex. Tra questi, anche un van con targa olandese. Diverse famiglie con bambini sono salite a bordo dei veicoli della polizia, mentre alcuni migranti si rifiutano e restano nella stazione. In città nell’ultima ora “sono arrivati tra gli 800 e 1000 migranti” stimano i volontari. Alcune decine sono riuscite a prendere il treno per Budapest.
Intanto, in Europa, nell’ennesima giornata di peregrinazioni per migliaia di profughi in fuga dalla Siria, dall’Afghanistan, dal Corno d’Africa e non solo, l‘Austria blocca i treni da e per la Germania per il sovraccarico dovuto all’afflusso di persone. Quello che aveva fatto la Danimarca mercoledì, per riaprire le frontiere il giorno dopo.
La Macedonia dice di voler erigere un muro al confine con la Grecia come quello tra Ungheria e Serbia. La Polonia, uno dei Paesi più restii ad accogliere migranti, apre al sistema di ricollocamento per quote proposto dalla Commissione europea. Anche l‘Irlanda, che fino ad ora non aveva voluto sottoscrivere il piano di redistribuzione dei profughi, ha fatto sapere che ne ospiterà 4mila, 2.900 in più rispetto a quelli che già sono nel Paese.
Venerdì 11 settembre a Praga è in programma un mini vertice sulla crisi dei migranti tra i ministri degli Esteri di Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia con i colleghi di Germania e Lussemburgo.