Usa. San Francisco, Versace nel mirino per discriminazione

Pubblicato il 27 Dicembre 2016 - 20:09 OLTRE 6 MESI FA
Una boutique di Versace

Una boutique di Versace

USA, SAN FRANCISCO – Versace nel mirino per discriminazione. Un ex dipendente di uno dei punti vendita di San Francisco fa causa alla divisione retail del gruppo, accusandola di usare un ‘codice nero’ segreto per avvertire lo staff e la sicurezza della presenza di un afroamericano nel negozio.

Nell’azione legale di 30 pagine depositata, riporta Tmz, l’ ex dipendente denuncia che il manager istruiva il personale a usare il codice ‘D410′ in modo causale per segnalare che un afroamericano era entrato nel negozio. L’azione legale e’ stata presentata dall’ex dipendente ma anche a nome di altri ”in situazioni simili e per il pubblico”.

L’espressione ‘codice nero’ si riferisce alle leggi approvate negli stati americani del sud dopo la guerra civile, che limitavano la liberta’ degli afroamericani. L’ex dipendente era stato assunto nel settembre del 2016 e licenziato dopo aver comunicato al manager del punto vendita di essere afroamericano: una rivelazione che gli ha fatto perdere i giorni di riposo e le pause, portandolo infine al licenziamento.

Con l’azione legale l’ex dipendente chiede che gli venga riconosciuto il salario che non gli e’ stato concesso, piu’ i danni. Versace respinge le accuse, e ha gia’ presentato una richiesta per rigettare la causa.

E’ la seconda volta quest’anno che Versace e’ legata al razzismo. La prima e’ stata la campagna pubblicitaria presentata in giugno con la modella 21enne Gigi Hadid e un modello afroamericano: i due sono stati immortalati mentre camminavano con un bambino di 6-7 anni, che indicava secondo i critici una gravidanza in eta’ molto giovane. La pubblicità e’ stata lodata da alcuni perche’ promuoveva le relazioni interrazziali, ma aspramente criticata da altri.