TOPEKA – Ennesima strage negli Stati Uniti. Questa volta è avvenuta a Hesston, in Kansas: un uomo si è messo a sparare a ripetizione dalla propria auto in corsa, mentre si spostava attorno agli impianti della Excel Industries, azienda produttrice di tagliaerba e prodotti affini di cui era dipendente.
L’uomo è morto sotto i colpi della polizia che solo così ha fermato la sua furia omicida, che ha fatto tre morti e 14 feriti, di cui dieci in gravi condizioni.
La sparatoria è avvenuta a Hesston, cittadina di 3.700 anime, nel cuore rurale del Kansas centromeridionale. Al momento non si sospetta si sia trattato di un’azione terrorista, ma sul posto è giunta anche l’Fbi in assistenza alle indagini.
L’allarme è scattato dopo le prime segnalazioni di colpi esplosi nel luogo della sparatoria, in quel momento ancora non circoscritto, tanto da far scattare il massimo dispositivo di sicurezza in tutta l’area, compreso un vicino college che ospita oltre 300 studenti.
Immediata la notizia di diversi feriti, dapprima cinque gravi, ma presto la cifra ha raggiunto e superato la decina insieme con la conferma che l’autore della strage era stato neutralizzato da parte di un agente in risposta all’aggressione. “Un eroe”, lo ha definito lo sceriffo T. Walton della locale contea, “ha salvato molte vite”.
Non è stata ancora resa nota l’identità del killer, ma lo sceriffo Walton conferma che si tratta di un dipendente di Excel Industries, così come indicato anche da alcune testimonianze di altri dipendenti dell’azienda sul posto che descrivono i momenti di terrore. Non è chiaro tuttavia se fosse ancora tra gli impiegati dell’azienda al momento della sparatoria.
Secondo alcuni testimoni l’uomo, cha ha aperto il fuoco in quattro luoghi diversi, aveva con sé più di una arma: una sarebbe rimasta senza munizioni e a quel punto il killer ne avrebbe sfoderata una seconda, una pistola sembrerebbe, ma si parla anche di una arma d’assalto.
Chi, tra i testimoni, dice di averlo riconosciuto ne parla come una persona tranquilla, di evento imprevedibile. Se ne saprà di più dopo la perquisizione della casa dell’aggressore, che è stata circondata dagli agenti mentre all’interno si sospetta essersi barricato il coinquilino del killer.