Variante indiana del covid: gli indù credono di sconfiggerlo con sterco e urina di vacca, peggiorano la situazione

di Caterina Galloni
Pubblicato il 16 Maggio 2021 - 14:03 OLTRE 6 MESI FA
Covid, variante indiana: gli indù credono di sconfiggerlo con sterco e urina di vacca ma peggiorano la situazione...

Covid, variante indiana: gli indù credono di sconfiggerlo con sterco e urina di vacca ma peggiorano la situazione… (foto Ansa)

Variante indiana, il covid si può curare con sterco e urina di vacca? In India l’ondata di contagi COVID-19 continua a essere devastante. È l’effetto del covid variante indiana. E le persone per curarsi continuano a usare dei rimedi “alternativi”. I medici esortano a non spalmare il corpo con una miscela di sterco e urina di vacca. Poiché il rischio è che il virus si diffonda più velocemente.

I medici preoccupati: gli indù si spalmano sul corpo sterco e urina di vacca 

L’avvertimento dei medici è arrivato quando è emerso che gli indù nello stato del Gujarat occidentale una volta a settimana si ricoprono di sterco di vacca che poi tolgono con il latte.
 
Gli indù sono convinti che le feci di una mucca – per loro un animale sacro- rafforzano il sistema immunitario, sono d’aiuto dunque a prevenire e curare il Covid.
 
JA Jayalal, presidente della Indian Medical Association, ha precisato che la “cura” alternativa non funziona. E potrebbe anzi contribuire a diffondere il virus. Poiché spesso le persone malate si riuniscono in gruppi per sottoporsi al trattamento.
 
Mentre il virus dilaga nel paese, vaccini e ossigeno scarseggiano e alcuni indiani si rivolgono a “cure” alternative per il Covid, creando una situazione disperata.
 
Di recente, i medici nelle zone rurali dello stato del Maharashtra hanno avvertito che i pazienti vengono portati per una visita con segni di ferri da stiro. Tenuti sull’epidermide dagli stregoni nel tentativo di scacciare il virus.
Altri indiani si recano nei rifugi come Shree Swaminarayan Gurukul Vishwavidya Pratishthanam, una scuola gestita da monaci indù vicino ad Ahmedabad. Per sottoporsi alla “terapia” dello sterco di vacca.
 
Il rifugio si trova proprio di fronte al quartier generale di Zydus Cadila, che sta sviluppando il vaccino COVID-19.
Gautam Manilal Borisa, manager di un’azienda farmaceutica e frequentatore abituale, con i giornalisti ha insistito che l’anno scorso lo sterco di vacca lo ha guarito dal Covid.
 
“Anche i medici fanno questa terapia. La loro convinzione è che migliori il sistema immunitario e possono andare a curare i pazienti senza paura di essere contagiati”.
Borisa mescola lo sterco e l’urina di vacca – un mix usato da secoli nei rituali indù per le sue presunte proprietà terapeutiche e antisettiche – e poi li spalma sui corpi.
 
Mentre le persone aspettano che la miscela di letame e urina sui corpi si asciughi, abbracciano o onorano le mucche del rifugio. E praticano lo yoga per aumentare i livelli di energia.
Poi, la miscela viene eliminata con il latte.

Gli indù usano sterco e urina di vacca per sconfiggere la variante indiana del Covid ma così rischiano altre malattie…

Ma Jayalal puntualizza:”Non ci sono concrete prove scientifiche che lo sterco di vacca o l’urina funzionino per aumentare l’immunità contro il COVID-19. Si basa interamente sulla convinzione” ed esorta le persone a non recarsi nei centri.
“Spalmare o consumare questi prodotti comporta inoltre dei rischi per la salute: dall’animale all’uomo possono diffondersi altre malattie”.
 
Aggiungendo altra pressione sulle strutture mediche, il governo indiano ha invitato i sanitari a prestare attenzione ai sintomi di mucormicosi o “fungo nero” nei pazienti COVID-19. Poiché gli ospedali segnalano un aumento dei casi di questa infezione rara ma potenzialmente letale.
 
La malattia, che può portare ad annerimento o scolorimento del naso, visione offuscata o doppia, dolore al torace, difficoltà respiratorie e tosse con sangue, è fortemente legata al diabete. E il diabete a sua volta può essere esacerbato da steroidi come il desametasone, usato per trattare il COVID-19 in forma grave.