"Dimmi i nomi dei morti", promette soldi al medico in cambio delle generalità dei defunti, ma il primario lo denuncia (Foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Avrebbe promesso dei soldi a un medico pur di farsi dire i nomi dei pazienti morti. Per questo un dipendente di un’agenzia funebre di Maranello è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Modena con l’accusa di istigazione alla corruzione. L’uomo – così riportano la ‘Gazzetta di Modena’ e l’edizione locale de ‘il Resto del carlino’ – avrebbe tentato di corrompere un primario durante una visita medica a cui si stava sottoponendo, offrendogli 500 euro per ogni funerale in cambio dei nominativi dei defunti o dei loro familiari.
I fatti risalgono al 2019 e, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’imputato avrebbe ipotizzato al medico, con l’adozione di questo sistema, la genesi di “un introito di 20mila euro all’anno”. Il primario però ha denunciato l’accaduto, facendo partire l’indagine. Inizialmente, sottolineano i due quotidiani, era stata contestata la corruzione, poi il Pm ha modificato l’imputazione in istigazione. Stralciata invece la posizione della ex compagna dell’uomo, titolare dell’agenzia funebre, per la quale la Procura aveva chiesto l’archiviazione. L’imputato ha negato ogni addebito, spiegando che all’epoca era dipendente dell’agenzia e assunto da poco.
