Eredità Marella Agnelli, John Elkann accusato di truffa ai danni dello Stato: il presidente Stellantis a processo (nella foto Ansa Marella Angelli) - Blitz Quotidiano
Ancora bufera su John Elkann per l’eredità ricevuta dalla nonna Marella fatta passare come dono di Natale per aggirare il Fisco (secondo la Procura di Torino). Il nipote dell’Avvocato Gianni pensava che i tormentoni giudiziari erano destinati alla archiviazione. Dunque supplizio finito? Addio danni, fastidi, seccature? Il Pm oltretutto era d’accordo. Non invece il Gip Antonio Borretta, cioè il giudice delle indagini preliminari, il giudice che decide se accogliere o meno l’archiviazione chiesta dal Pm. Richiesta bocciata. Si va a processo.
Doccia fredda pre-natalizia per Jaki: sta in piedi l’accusa di “dichiarazione infedele e truffa ai danni dello Stato” appunto sul caso della residenza di nonna Marella; la sciura, sempre secondo l’accusa, non risiedeva in Svizzera ma in Italia. Ergo si è trattato di una eredità, altroché una donazione esentasse, cioè una eredità con tanto di imposta di successione. Accolta invece l’archiviazione per i fratelli Lapo e Ginevra. E non è finita qui: l’11 febbraio un altro giudice deciderà se concedere, oppure no, il cosiddetto “affidamento in prova ai servizi sociali”, una misura pre-sentenza alternativa alla detenzione. In pratica la pena verrebbe estinta, Jaki non finirebbe in carcere e fine della telenovela.

Gli avvocati parlano di “decisione abnorme”
I legali di John Elkann non ci stanno. Si aspettavano tutt’altra decisione, “non questa decisione abnorme”. Oltretutto a luglio Jaki aveva versato al Fisco la bellezza di 183 milioni di euro estinguendo il debito. Dunque la vicenda sembrava prossima ad una soluzione positiva. Invece il Gip ha rimesso tutto in discussione. Gli avvocati annunciano il ricorso in Cassazione, hanno la ferma convinzione che “le accuse mosse siano prive di qualsiasi fondamento”. Nonna Marella è morta a Torino il 23 febbraio 2019 lasciando ai tre nipoti una fortuna.
Un’eredità faraonica
I biografi (non autorizzati) parlano di una eredità notevole. La moglie di Gianni Agnelli (scomparso il 24 gennaio 2003) ha lasciato un patrimonio di case, 170 milioni di preziosi, quadri, gioielli. Il saggio di Mario Giordano (“Dynasty””, Rizzoli, 2025) riferisce che “i tre fratelli si sarebbero spartiti, tra l’altro, un quadro di Andy Warhol del valore di 10 milioni di euro, un Monet di 17,5 milioni, un anello di Bulgari da 2,5 milioni, tre quadri di Bacon da 12 milioni, orecchini da 78 milioni” e tanto altro ancora. Secondo quanto raccolto dai magistrati, “era Jaki che dava disposizioni su come aggirare le norme”. Hanno definito quello di John Elkann un veridico proprio “vademecum della frode”.
