(Foto Ansa)
Tutto è partito da alcune segnalazioni arrivate venerdì scorso alla polizia locale di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. I controlli hanno riguardato una villetta bifamiliare di Sant’Angelo a Lecore, frazione del comune situata nella piana tra Firenze e Prato, dove viveva una famiglia da tempo isolata. Diverse voci avevano insistito affinché le autorità intervenissero: “In quella casa c’erano tre fratelli, uno non lo si vede da molto tempo, andate a controllare”, e ancora, “andate a dare un’occhiata per capire come stanno di preciso le cose”.
Al primo sopralluogo, effettuato con i servizi sociali, gli agenti hanno trovato l’abitazione priva di luce, acqua e riscaldamento. La donna, settantenne, appariva in gravi condizioni di salute ed era denutrita, tanto da rendere necessario l’intervento del 118. In casa erano presenti anche gli altri due figli, descritti come persone fragili. Alla richiesta di chiarimenti sull’assenza del terzo familiare, i fratelli avrebbero risposto che “stava dormendo”. In quella fase non sono emersi ulteriori elementi rilevanti.
Il giorno successivo, sabato 13 dicembre, la polizia locale è tornata nella villetta per un controllo più approfondito. Durante l’ispezione è stata individuata una stanza chiusa e parzialmente sigillata, con alcuni scatoloni davanti alla porta. All’interno è stato trovato un baule che conteneva il corpo senza vita dell’uomo scomparso, in avanzato stato di decomposizione. Le condizioni della salma fanno ritenere che il decesso risalga ad almeno due anni prima del ritrovamento. Dopo la scoperta, l’abitazione è stata posta sotto sequestro.
La procura di Firenze ha aperto un’inchiesta ipotizzando i reati di omissione di soccorso e occultamento di cadavere. La madre e i due fratelli sono stati iscritti nel registro degli indagati. È stata disposta l’autopsia per accertare cause e data della morte: i primi rilievi avrebbero escluso segni di violenza, facendo ipotizzare un decesso per cause naturali, forse legate a una patologia preesistente.
“Appena allertati ci siamo mossi subito, consentendo di mettere in salvo la madre e gli altri due figli”, ha spiegato il sindaco Andrea Tagliaferri. “È una storia di fragilità, sofferenza e solitudine che deve interrogare tutta la comunità”.
