Nutella a rischio, mancano le nocciole del Caucaso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2017 - 14:10 OLTRE 6 MESI FA
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Nutella a rischio, mancano le nocciole del Caucaso

ROMA – Nutella a rischio, mancano le nocciole del Caucaso. Le tensioni politiche tra Georgia e Abkhazia, da cui provengono le scorte di nocciole per produrre la crema spalmabile della Ferrero, mettono a rischio le forniture di frutta secca destinate all’azienda. Le nuove regole dell’Unione europea potrebbero infatti rallentare le esportazioni a causa degli scambi non ufficiali tra lo Stato autoproclamato indipendente che al momento non è riconosciuto da tutte le nazioni.

Il quotidiano Repubblica scrive che nel 2007 la Ferrero ha deciso di investire in Georgia, acquistando terreni da coltivare a nocciole e investendo 6 milioni di euro su due stabilimenti. Da allora la Georgia è diventato il terzo più grande produttore di frutta secca dopo Turchia e Italia:

“Anche per questo, racconta il settimanale britannico The Economist, nel 2014 Georgia ed Unione europea hanno stretto un trattato chiamato Dcfta (che sta per Deep and Comprehnsive Free Trade Agreement). Un accordo che avrebbe dovuto velocizzare gli scambi commerciali. Fino ad ora così è stato, ma dall’anno prossimo le cose potrebbero cambiare. Dal 2018, infatti, il Dcfta richiederà agli esportatori georgiani di equiparare i loro prodotti agli standard europei: certificando la provenienza. Peccato che almeno il 10 per cento della produzione di prodotto esportata provenga da un Paese confinante, quell’Abkhazia che fra 1992 e 1993 scelse l’indipendenza dalla Georgia e che dopo il congelamento del conflitto nel 2008 divenne – e lo è tuttora – sotto l’influenza russa. Anche perché solo Mosca lo riconosce come Stato a sé.

La Georgia di fatto non ha relazioni diplomatiche con la vicina Abkhazia: e il commercio delle nocciole è il solo scambio permesso dalle autorità di Sukhumi, la capitale del minuscolo Stato. Una condizione geopolitica che rende praticamente impossibile continuare la collaborazione. Anche perché, se mai i coltivatori dell’Abkhazia dovessero ottenere un certificato georgiano, sarebbero trattati in patria come traditori, visto che il Paese ha combattuto per la sua indipendenza dalla Georgia. Escluderli dal commercio con l’Europa, dunque, non farebbe altro che rendere il piccolo Stato autoproclamato ancor più dipendente da Mosca”.

L’Abkhazia, più vicina alla Russia, vorrebbe privilegiare la produzione e l’esportazione di limoni e vino, ma la produzione di Nutella non è a rischio per ora:

“E intanto la produzione nell’area deve fronteggiare una sfida immediata: l’infestazione di cimici asiatiche che sta devastando i raccolti sia in Georgia sia nella vicina Abkhazia. Non metterà certo a rischio la produzione di Nutella: ma potrebbe invece mettere i produttori dei due paesi in ginocchio. La disputa secessionista, infatti, impedisce di coordinarsi per fermare l’infestazione”.