11 milioni di “Paperoni”: aumentano nel mondo, calano in Italia

MILANO – Nel mondo ci sono undici milioni di “Paperoni” ovvero di persone che, a fine anno, guardano il loro conto in banca (in dollari) e trovano un conto con almeno sei zeri. Milionari che mentre Europa, Usa e buona parte del pianete si leccano ancora le ferite per una crisi ancora non del tutto finita, aumentano rispetto al 2o09. Dato che chiamarli “Paperoni” non è elegante (ricchi sì, ma non è detto che siano anche avari), negli Stati Uniti chi li ha contati ha deciso di chiamarli “High Net Worth Individual”, ovvero “individui dall’alto patrimonio netto”. Significa che il conto bancario a sei zeri è cash o quasi: nel milione di dollari non rientrano proprietà immobiliari ma solo risparmi, azioni, e obbligazioni.

I numeri del 2010, come di consueto, li ha diffusi il  World Wealth Report di Merrill Lynch-CapGemini, il centro che ha inventato la definizione. Il dato che salta agli occhi è che nel mondo i ricchi aumentano e tornano ai livelli pre-crisi. Diminuiscono, però, in Italia dove la flessione è del 4,7%. Dato in controtendenza visto che nel pieno della crisi, nel 2009, i ricchi non piangevano ed anzi aumentavano del 9,2%. Così nella classifica dei ricchi l’Italia perde una posizione, a scapito dell’Australia, ma rimane nella top ten.

La metà dei ricchi del mondo, per la precisione il 53%, vive in tre soli Paesi: Usa, Giappone e Germania. Nella geografia del benessere, però, qualcosa sta iniziando a cambiare: l’area Asia-Pacifico ha infatti superato l’Europa per la prima volta sia in termini di popolazione (+9,7% a quota 3,3 milioni) che di ricchezza (+12,1% a 10.800 miliardi di dollari) ed è seconda solo al Nord America.

C’è comunque paperone e paperone.  Il Merrill Lynch-CapGemini divide infatti i  poveri  Hnvi (quelli col milioncino o giù di lì in banca) dai “molto-Hnvi”, che di milioni ne hanno almeno cinque e dagli “ultra-Hnvi”, che hanno un patrimonio sopra i 30 milioni di dollari. Anche questi ultimi, nel 2010, sono in aumento: +10,2% di persone e +11,5% di ricchezza totale.

Che facciano o meno la felicità, i paperoni coi soldi sembrano sapere cosa fare: investono soprattutto  (29% del totale) in oggetti di lusso da collezione (ossia automobili, imbarcazioni, jet). Seguono, quindi,arte, gioielli, pietre preziose e orologi (22%) e altri bene da collezione (15%), come vini, oggetti d’antiquariato, monete e cimeli.

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