Bagnasco (Cei) critica il governo: nel ddl sicurezza norme ambigue e sui precari si è fatto poco

Pubblicato il 25 Maggio 2009 - 18:49| Aggiornato il 26 Maggio 2009 OLTRE 6 MESI FA

La Cei attraverso il suo presidente cardinal Angelo Bagnasco, rilancia le accuse al governo sul decreto sicurezza durante la 59esima Assemblea dei vescovi italiani. Secondo Bagnasco, il decreto sicurezza inserisce «norme ambigue».

«I respingimenti non funzionano» dichiara, «il fenomeno non si governa solo con l’ordine pubblico». Anche le «significative correzioni – denuncia il cardinale Bagnasco – non hanno superato tutti i punti di ambiguità» già denunciati dai vescovi.

Bagnasco ha parlato anche dei lavoratori precari. Dopo l’appello del papa da Cassino che ha invitato a trovare «valide soluzioni alla crisi occupazionale», anche il cardinale Bagnasco torna sul caso chiedendo «maggiori tutele per i precari».

«Gli ammortizzatori previsti sono davvero modesti. Troppo spesso, nell’attuale difficile congiuntura economica, i lavoratori sono stati scaricati come fossero un’inutile zavorra, una qualunque merce di scambio sottoposta alla legge della domanda e dell’offerta».

Non accetta «una concezione meramente mercantile del lavoro umano» il cardinale Bagnasco che invita i sacerdoti a portare la propria consolazione agli operai direttamente in fabbrica.