L’effetto petrolio pesa sull’industria: crescita annua prezzi del 5,1%

Pubblicato il 3 Marzo 2011 - 20:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il caro-energia si riflette sui prezzi alla produzione industriale, quelli che si formano nel primo stadio di commercializzazione. In Italia già a gennaio l’aumento mensile è stato pari all’1,1% spingendo la crescita annua al 5,1%, un rialzo così non si vedeva dal settembre del 2008.

A fibrillare sono i prodotti energetici, con impennate a doppia cifra sui mercati esteri (+30,4% nella zona euro). Intanto, si chiude il giro di rialzi alla pompa avviato ieri da Eni, e sempre secondo il monitoraggio di Staffetta Quotidiana altri aumenti sono in arrivo.

La nuova accelerazione registrata dall’Istat sui listini dei beni industriali (la corsa va avanti ininterrottamente da ottobre), si allinea al balzo rilevato dall’Eurostat, con, sempre per l’inizio del 2001, aumenti tendenziali del 6,1% (+0,8% congiunturale) per Eurolandia e 6,5% (+1,2% mensile) per l’intera Unione europea.

Ma, sopratutto, le cifre di oggi rilanciano l’allarme sull’inflazione, visto che i prezzi alla produzione dei beni industriali possono fare da trampolino di lancio dei prezzi al consumo. Senza l’effetto energia gli aumenti sarebbero più  moderati, per esempio guardando alle vendite realizzate mercato interno si passa dal +5,2% al 4% annuo.

D’altra parte per il settore energetico la risalita è pari al 9,7%, con i prezzi della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati che schizzano al +16,5%. Stessa cosa, ma con rincari ancora più alti, si registra sui mercati esteri, dove l’energia tocca un +30,4% nell’eurozona e un +32% fuori dai Paesi dell’Unione economica e monetaria.

L’infiammata si riversa sui carburanti, stamattina in risposta al rialzo messo a punto ieri dal Cane a sei zampe hanno ritoccato all’insu’ i prezzi Esso (1,548 euro per la benzina e 1,438 euro per il gasolio), IP (rispettivamente 1,546 e 1,436 euro), Shell (1,552 e 1,448 euro) e Tamoil (1,546 e 1,437 euro).

A riguardo, Staffetta Quotidiana sottolinea come benzina e gasolio siano saliti oltre i 1.000 dollari a tonnellata, tornando così ai livelli di agosto 2008. E avvisa: ”Nel fine settimana c’è dunque da aspettarsi un nuovo giro di forti rialzi”. Tuttavia, almeno per oggi, sul fronte petrolio le acque sembrano più calme: con il brent (il greggio di riferimento per l’Europa) fermo a 114 dollari a barile, mentre a New York si è registrata un’apertura in calo (101,06 dollari).