Tagli ai costi della politica: risparmio da 8 miliardi

Pubblicato il 11 Agosto 2011 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I costi della politica in Italia sono i più alti in Europa e gravano di ben 8 miliardi di euro che “facilmente” potrebbero essere risparmiati secondo Luigi Zingales, economista che in un editoriale sul quotidiano Sole 24 Ore ha spiegato quali sono le voci da tagliare nella lista delle spese della “casta”. 

PRIVATIZZAZIONE – La privatizzazione delle maggiori aziende quali Eni, Enel, Poste, Ferrovie, Finmeccanica, Fintecna, Cassa depositi e prestiti, Rai, che oltre a ridurre la spesa per interessi di 5 miliardi di euro l’anno su 140 miliardi di spesa, e che secondo Zingales costituirebbero un forte segnale per i mercati e per i cittadini italiani come valido metodo alla lotta alla corruzione, al clientelismo e all’inefficienza che dilaga nella burocrazia del paese.

ESPROPRIAZIONE MANOMORTA – La manomorta moderna è quella delle fondazioni bancarie, di cui la politica si è appropriata con la legge Amato, per un patrimonio di 50 miliardi di euro con un risparmio di 2 miliardi.

PRIVATIZZAZIONE ENTI LOCALI – La privatizzazione delle aziende municipalizzate come gli enti locali quali comuni, province e regioni permetterebbero un rientro di 30 miliardi di euro, per un risparmio di circa 1 miliardo.

Un risparmio stimato intorno agli 8 miliardi di euro che sarebbe un ottimo inizio per risanare il bilancio pubblico, oltre che un ottimo esempio per i cittadini. Una voce di spesa non indifferente per lo stato, se si considera che il risparmio ottenibile dall’abolizione dei costi della politica è 4 volte superiore a quello che si otterrebbe con il blocco alle pensioni di anzianità, costo stimato attorno ad appena 2 miliardi di euro.