Risparmio pensioni: 2 miliardi da blocco anzianità e 13 miliardi dall’innalzamento d’età per le donne

ROMA – La manovra economica per pareggiare il bilancio entro il 2013 punta sulle pensione e il ministero del Lavoro ha stilato le prime ipotesi per l’intervento sulle pensioni di anzianità che vanno discusse con le parti sociali. La prima circolare che sarà diramata a breve riguarda il possibilità per i lavoratori che svolgono attività usuranti di presentare la domanda per il ritiro anticipato entro il 30 settembre, che costituisce solo uno degli interventi complementari rispetto a quelli già annunciati per l’anticipo della delega fiscale-assistenziale.

L’altra proposta che sarà inserita nella manovra riguarda già da gennaio 2012 l‘anticipo di quota per la pensione di anzianità a 97 per i dipendenti, con 62 anni + 35 di versamenti o 61 anni + 36, che arriverà a quota 100-101 in maniera graduale entro il 2015, bloccando così la possibilità di pensione anticipata in maniera definitiva. Anche il pensionamento anticipato delle donne che lavorano nel settore privato sarà oggetto di un’anticipazione graduale che al momento è prevista tra il 2020 e il 2032, e che invece inizierà già a partire dal 2012.

Il Sole 24 ore ha fatto una stima di quanto lo Stato guadagnerebbe con l’entrata in vigore di queste misure, tenendo conto dei soli lavoratori del settore privato e su dati dell’Inps, notando che entro il 2015 il risparmio di spesa sarà di circa 2 miliardi di euro, recuperati dal rinvio della pensione ai 65 anni per tutti i lavoratori. Ma il guadagno più grande è legato all’aumento a 65 anni per il pensionamento delle lavoratrici private, che se effettivamente attuato comporterà in un solo anno una riduzione di spesa di ben 13 miliardi di euro, anche se la scelta delle gradualità in questo caso sarà da attuare in maniera differente per le donne.

 

 

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