Dai mutui all’Rc Auto, italiani piegati dai rincari

I calcoli di Facile.it e Consumerismo No profit, "Sarà un autunno caldo".

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Settembre 2023 - 17:06 OLTRE 6 MESI FA
Dai mutui all'Rc Auto, italiani piegati dai rincari

Quello degli italiani è e sarà un autunno caldo dal punto di vista dei prezzi, a fronte degli aumenti in quasi tutti gli aspetti della loro vita quotidiana. Questo il quadro che emerge dalle analisi di Facile.it e l’associazione Consumerismo No profit. Tra i rincari più evidenti ci sono i mutui variabili (+44%), l’Rc auto (+26%), la benzina (+21%), i prestiti personali (+19%), la spesa alimentare (+24%), l’ortofrutta (+20%), i servizi turistici (+9,4%), che rappresentano le voci di spesa familiare salite di più nell’ultimo anno.

Tra i vari settori, quello assicurativo ha mostrato un +26% ad agosto per un veicolo a quattro ruote mentre è andata peggio per chi si sposta sulle due ruote con un +41%. Sul fronte carburanti la vera stangata è arrivata ad agosto e a settembre: nella settimana dal 18 al 24 settembre il pieno, in media, è costato il 21% in più rispetto all’anno prima per un’auto a benzina, il 10% in più per una diesel.

Le rate dei mutui sono una delle voci di spesa cresciute maggiormente nell’ultimo anno. Un finanziamento medio a tasso variabile sottoscritto all’inizio dello scorso anno, ha visto crescere la rata del 44%. La buona notizia è che gli aumenti potrebbero essere vicini alla fine; il picco è previsto entro dicembre. Il mondo del credito al consumo ha risentito dell’aumento generale del costo del denaro, il Tan medio ha visto un aumento del 19%.

Il “carrello della spesa” ha subito i maggiori aumenti negli ultimi due trimestri per colpa di crisi climatica, energetica e inflazione. Dallo zucchero all’olio d’oliva, dalle patate al riso si riscontra un aumento del 24,5% con un aggravio di oltre 1.100 euro rispetto al 2022 per una famiglia di 4 persone. Mediamente l’ortofrutta ha subìto aumenti del 20% e gli italiani dovranno mettere in conto un aggravio di circa 8 euro al mese (su una spesa media di 40 euro a settimana).