Epifani: “Il Paese ha le pezze e il governo non fa nulla”

Pubblicato il 12 Marzo 2010 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA

Guglielmo Epifani, segretario generale Cgil

Guglielmo Epifani, nel giorno dello sciopero generale indetto dalla Cgil parla di “un paese che ha le pezze. I lavoratori stanno male, la disoccupazione aumenta, soprattutto nelle aree più industrializzate. Il Governo non fa nulla”.

Prima di scendere in strada Epifani ha spiegato al Corriere della Sera le ragioni della protesta e lanciato una proposta all’esecutivo: «Se il governo vuole invertire la tendenza metta subito in busta paga e sulle pensioni un bonus di 500 euro che equivale a quanto lavoratori e pensionati hanno mediamente pagato in più di tasse negli ultimi due anni».

Il segretario lo sciopero di 4 ore è stato indetto «per chiedere di affrontare la crisi con politiche diverse». Il governo, per  Epifani «non fa nulla» e anche i 95 miliardi di euro regolarizzati con lo scudo fiscale non aiuteranno l’economia, «perché in gran parte sono rimasti fuori dall’Italia» e una parte sarà utilizzata per investimenti immmobiliari «che fanno lievitare i prezzi».

L’astensione dal lavoro di venerdì 12 marzo non è «uno sciopero di testimonianza». Al contrario Epifani afferma di ricorrere «con attenzione la leva dello sciopero, ma non vi si può rinunciare se non si ottengono risposte dal governo». Lo sciopero arriva nel pieno del dibattito sull’arbitrato, che per Epifani è una norma «palesemente incostituzionale»e anche se verrà escluso dall’art. 18 «la Cgil non firmerà l’avviso comune  perché contesta l’arbitrato così come formulato dalla nuova legge».

Per il segretario della Cgil, infatti, la formulazione viola l’art. 24 della Costituzione e prevede che l’arbitro decida secondo equità, «aprendo così la strada ad una derogabilità individuale delle leggi e dei contratti – sottolinea Epifani – Con noi c’é la quasi totalità dei giuslavoristi».

Nella mattinata di venerdì 12 marzo, aprendo il corteo, il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, si è detto dispiaciuto che una iniziativa nazionale non veda la partecipazione anche degli altri sindacati. «Una battaglia come questa – ha detto – dovrebbe vedere unito tutto il mondo del lavoro, Quando chiediamo meno fisco per i lavoratori, più sussidi per i disoccupati, più investimenti e risorse per la scuola è una battaglia che normalmente, in altre stagioni, si faceva insieme».

Epifani ha sottolineato che gli altri sindacati sembrano muoversi su iniziative locali: «Ma quando si tratta di fare iniziative nazionali, che chiamano in causa anche le responsabilità del Governo nazionale, non fanno nulla. E’ un errore perché non è un problema di essere pro o contro questo o quel governo». Secondo Epifani, quando le cose non vanno bene e il Governo non fa tutto quello che deve fare “il sindacato deve spingere perché cambi politica economica e politica sociale.