L’export italiano migliora: incremento del 20% a novembre

Pubblicato il 17 Gennaio 2011 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA

Le esportazioni italiane migliorano e a novembre sono aumentate del 20% rispetto allo stesso mese del 2009 e dello 0,9% rispetto a ottobre. I dati sono quelli raccolti dall’Istat che sottolinea aumenti ancora superiori per le importazioni: +28,3% su base annua e +1,5% (dato destagionalizzato) su base mensile.

Nel primi undici mesi del 2010, rispetto allo stesso periodo del 2009, l’export è cresciuto del 15,2% e l’import del 21,8%. Tornando a novembre, fa sapere l’Istat, l’aumento annuo (+20%) deriva da una spinta più sostenuta dei mercati extra Ue (+22%) rispetto a quella dell’Unione europea (+18,6%).

Guardando ai settori d’attività economica, nel mese di novembre tutti i comparti più rilevanti su base annua, in termini di quote esportate, registrano andamenti positivi all’export, particolarmente intensi per: coke e prodotti petroliferi raffinati (+35,7%), mezzi di trasporto (+31,2%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+30,5%), articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (+27,5%) e prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+25,3%).

Analizzando i flussi commerciali verso i vari Paesi e area, le esportazioni aumentano verso tutti i maggiori partner comunitari; gli incrementi più significativi riguardano Regno Unito (+24,2%), Germania (+23,6%) e Austria (+20,8%). Fra i principali partner extra Ue, i maggiori rialzi si rilevano per India (+62,3%), Russia (+45,7%), paesi Mercosur (+35,3%), Giappone (+31%), Turchia (+30,3%).

Sempre a novembre 2010 il disavanzo commerciale dell’Italia risulta pari a 3,4 miliardi di euro, “un valore più che triplo” rispetto a quello dello stesso mese del 2009. L’Istat, infatti, ricorda che a novembre del 2009 il deficit era stato pari a un miliardo di euro. Guardando ai primi undici mesi del 2010 il disavanzo commerciale (-24,6 miliardi di euro) è più che quadruplicato rispetto al corrispondente periodo del 2009 (-5,7 miliardi di euro). Mentre al netto di petrolio greggio e gas naturale si registra un avanzo di 22,6 miliardi di euro, anche se più contenuto a confronto con quello dello stesso periodo dell’anno precedente (31,5 miliardi di euro).