Ferrari, avvio boom a Wall Street: azioni oltre 60 dollari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Ottobre 2015 - 16:25 OLTRE 6 MESI FA
Ferrari, avvio boom a Wall Street: azioni oltre 60 dollari

(Foto d’archivio)

NEW YORK –  Apertura boom per il titolo Ferrari al suo debutto a Wall Street: le azioni del gruppo di Maranello (che fa capo a Fiat Chrysler Automobiles) sono state scambiate a 60 dollari l’una, contro un prezzo di collocamento di 52 dollari. Il titolo è partito in netto rialzo al suono della campanella da parte di Sergio Marchionne, affiancato da John Elkann, da Amedeo Felisa e Piero Ferrari.

Il gruppo aveva fissato il prezzo dell’Ipo (l’offerta pubblica iniziale) a 52 dollari ad azione: prezzo massimo ma non eccessivamente rischioso. Nonostante il boom degli ordini, infatti, la casa di Maranello ha preferito mantenersi relativamente prudente.

Ferrari offre sul mercato 17,18 milioni di titoli che portano la raccolta con la quotazione a 893,36 milioni di dollari. A questi si aggiunge l’opzione per le banche di acquistare ulteriori 1,17 milioni di titoli, che fanno salire le azioni in vendita a 18,8 milioni, con una valutazione complessiva della società che sfiora i 10 miliardi di dollari.

”Non si vedeva così tanta eccitazione dai tempi di Alibaba’‘, affermano alcuni analisti, riferendosi al forte interesse mostrato dagli investitori, alcuni dei quali si sarebbero ‘lamentati’ per non essere riusciti a mettere le mani sui titoli Ferrari o averne ottenuti meno di quanto richiesto. Fra i possibili investitori anche l’ex numero uno di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo.

Secondo i dirigenti, il boom delle sottoscrizioni conferma che il marchio Ferrari è più forte delle difficoltà dell’industria automobilistica innescate dallo scandalo Volkswagen. Sergio Marchionne ha più volte ribadito che Ferrari è un marchio a prova di recessione, come dimostrato dai suoi soliti risultati durante la crisi iniziata nel 2008.

Il ricavato dall’ipo Ferrari porterà nelle casse di Fca risorse utili per portare avanti il piano industriale. Dopo l’Ipo Fiat Chrysler deterrà l’80% di Ferrari. All’inizio del 2016 il Cavallino sarà scorporato da Fca e passerà sotto il controllo di Exor: la holding della famiglia Agnelli avrà il 24% del capitale ma, grazie al meccanismo del voto multiplo olandese, peserà molto di più e faciliterà il controllo insieme a Piero Ferrari (il figlio del fondatore conserverà il suo 10%).