Fiat, John Elkann: “Gli altri licenziano, noi no”

Pubblicato il 9 Aprile 2013 - 12:30| Aggiornato il 28 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Gli altri licenziano, noi no. Chi l’ha detto? Il presidente della Fiat, John Elkann, aprendo l’assemblea degli azionisti. Una frase destinata a far discutere, dopo i casi di Pomigliano e di Melfi e le continue minacce di Sergio Marchionne di lasciare l’Italia per investire all’estero.

”Diversi costruttori – ha detto Elkhann – sono entrati in crisi profonda e hanno annunciato chiusure di stabilimenti e licenziamenti. Ma noi no: noi manterremo l’occupazione”.

“Quando parlo della forza di Fiat-Chrysler – ha aggiunto il presidente – mi riferisco ai suoi numeri: nel 2012 i ricavi hanno sfiorato gli 84 miliardi di euro, l’utile della gestione ordinaria ha raggiunto i 3,8 miliardi di euro. Abbiamo venduto più di 4 milioni di automobili e veicoli commerciali”.

Elkann ha poi ripercorso gli ultimi due anni spiegando che “grazie al positivo andamento delle attività nelle Americhe e in Asia, Fiat-Chrysler nel complesso è riuscita a fare meglio del 2011 e questo nonostante la debolezza del mercato europeo, che ha visto scendere le immatricolazioni ai livelli del 1995. Particolarmente severo è stato l’andamento del mercato italiano, dove per ritrovare i numeri del 2012 bisogna tornare indietro persino al 1979″.

Marchionne ha poi ricordato la conversione delle azioni risparmio e privilegio che ha messo la società “in linea con la best practice dei grandi gruppi internazionali”.”Il 2013 si potrebbe chiudere in Europa con un ulteriore calo, sia pure moderato, il sesto consecutivo” del mercato dell’auto: “Sarebbe un risultato peggiore delle previsioni che abbiamo indicato a gennaio come base per i target 2013”, ha aggiunto l’ad, spiegando che “a fine aprile, quando pubblicheremo i dati del secondo trimestre, aggiorneremo i target 2013”.

Marchionne ha poi comunicato agli azionisti, chiamati ad approvare il bilancio 2012. che “tutti gli obiettivi fissati per il 2012 sono stati raggiunti o superati”. “Entro il 2015-2016 – ha aggiunto – raggiungeremo il pareggio di bilancio in Europa”.