Fiat, Moody’s promuove i conti. Ma pesa l’impegno di Chrysler

Pubblicato il 9 Febbraio 2011 - 19:49 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Conti promossi, ma occhi puntati sui prossimi appuntamenti del Lingotto, dal primo trimestre alle vendite di auto nuove, fino e ai successivi passaggi dell’impegno in Chrysler. E’ questo il verdetto di Moody’s, la prima tra le grandi agenzie di rating ad esprimersi su Fiat dopo i conti 2010, diffusi lo scorso 27 gennaio, con il ritorno all’utile per 600 milioni di euro.

Fitch lo aveva fatto lo scorso 20 febbraio, dopo la scissione tra l’auto (Fiat Spa) e i mezzi pesanti (Fiat Industrial), anticipando che i risultati non avrebbero avuto ulcun impatto sui rating, mentre S&P si era espressa sul Lingotto lo scorso 4 novembre, con un rating ‘preliminare’.

Oggi Moody’s ha confermato il proprio giudizio su Fiat, che corrisponde a ‘Ba1′ ma con prospettive (outlook) negative per alcune criticità legate all’eccessiva concentrazione del gruppo in Italia e Brasile, che da soli valgono due terzi del fatturato dell’auto, e all’impegno finanziario previsto per completare l’acquisizione di Chrysler. Oggi il Lingotto ha il 25% della casa americana e per salire oltre il 49,9% deve rimborsare integralmente i finanziamenti ricevuti dal tesoro Usa e dal Governo Canadese, per un totale di 7,4 miliardi di dollari.

Moody’s ha posto sotto osservazione il gruppo torinese dallo scorso 21 luglio, quando aveva annunciato un possibile declassamento proprio a causa della separazione tra le due società in borsa, revisione che poi non c’è stata. La conferma di oggi è legata a risultati operativi migliori delle attese, alla generazione di cassa e livello di indebitamento netto nel 2010 che è stato definito dagli analisti come ”basso”.

Gli analisti di Moody’s hanno però osservato come l’eccessiva concentrazione su Italia e Brasile renda il Lingotto ”particolarmente vulnerabile ad una diminuzione della domanda in una di queste regioni” e rappresenti una ”debolezza fondamentale” legata ad una ”diversificazione geografica molto limitata”. Moody’s prevede comunque che il gruppo italiano possa essere ”in grado di contenere ulteriori perdite di quote di mercato entro i prossimi due anni, prima di riacquistare le quote di mercato in Europa”.

Occhi puntati poi su ”rischi e opportunità connessi alla partecipazione in Chrysler”. In particolare gli analisti ritengono che ”l’investimento in denaro per aumentare la quota farebbe aumentare la pressione negativa sul rating” e innescare cosi’ un possibile declassamento. Fredda la reazione del titolo in Borsa, che ha segnato un calo dello 0,82% a 7,23 euro, mentre Fiat Industrial ha guadagnato il 2% a 10,18 euro ed Exor, a monte della catena di controllo, lo 0,96% a 23,24 euro.