La legge di stabilità cambia pelle e torna la vecchia Finanziaria con le misure di sviluppo. Se saranno per mezzo punto di Pil, ovvero 7 miliardi di euro, si vedrà. ”Lo avete scritto voi”, glissa sulla cifra il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Quello che è certo è che arriveranno risorse per alcuni settori cruciali: 1 miliardo di euro per l’università, poco meno di 1 miliardo anche per la defiscalizzazione dei salari di produttività. Soldi arriveranno per gli ammortizzatori sociali, la ricerca, il 5 per mille, e per alcune misure di spesa che verranno prorogate.
Lo scontro Tremonti-Prestigiacomo. Ma, le indicazioni di Tremonti, non fermano la fibrillazione politica, anche nella maggioranza. Si registra così uno scambio di battute al vetriolo proprio tra ministro dell’Economia e la collega dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. ”Oggi mi sono arrivate le scuse anche da Prestigiacomo – dice Tremonti – Mi sono commosso”. Pronta la replica della collega di governo: ”Ha detto che oggi ha incassato le mie scuse ed è commosso? Pensavo che fossero bolle di rabbia…”.
L’opposizione. Anche l’opposizione scalda i muscoli: per il Pd, che annuncia una mobilitazione, il miliardo previsto per l’università non è aggiuntivo e Tremonti ”conferma l’assenza di strategia: non aveva messo fine agli assalti alla diligenza, non era una manovra tabellare?”, si chiede il responsabile economico Stefano Fassina. L’Idv parla di ”marcia indietro del governo”.
A fornire il quadro delle possibili modifiche in arrivo è il ministro dell’Economia che ieri, 4 novembre, aveva annunciato in Parlamento di voler presentare un emendamento alle legge di stabilità, con le misure di sviluppo. Ne ha parlato con i giornalisti al termine del consiglio dei ministri. La manovra non era all’ordine del giorno ma la questione è stata discussa, secondo quanto si apprende, nello stesso Cdm. Resta l’ipotesi di porre comunque la fiducia, conferma Tremonti: ”Negli anni passati è stata messa sempre sul testo della Commissione e ieri il clima era molto positivo”.
Il decreto sviluppo. Parlando dell’emendamento che sostituirà l’atteso decreto sviluppo, Tremonti ha riferito: ”Stiamo lavorando da tempo al decreto. Delle bozze già ci sono. Le portiamo in Parlamento, le discutiamo con la maggioranza e ci confronteremo in Commissione anche con l’opposizione. Se c’è consenso in Parlamento si può fare un lavoro di sintesi e rapidità. Cosa resta della vecchia legge di stabilita’? Il concetto di stabilità. Nel provvedimento – sottolinea Tremonti – tutte le voci saranno coperte, ci saranno voci di impegno ma anche entrate”. Misure ”macro, niente assalti”. Per la copertura, l’asta per le frequenze tlc, da 3 mld, ”è un’ipotesi”, conferma Tremonti.
Le proroghe che costano saranno in questo pacchetto mentre per le semplici proroghe di termini ci sarà il consueto decreto di fine anno. Verrà sicuramente prorogata la cassa integrazione in deroga anche se il ministro non quantifica le risorse: ”Dobbiamo prima calcolare i residui”, dice.
Anche per il 2011 ci saranno gli sgravi (tassazione al 10%) per il salario di produttività. La cifra di quest’anno, 860 milioni, sarà confermata e il tetto di reddito verrà ampliato a 40.000 euro. Le missioni di pace? ”Vediamo”, si limita a rispondere il ministro.
Il Fas. Tremonti parla anche della norma sul Fas, il Fondo aree sottoutilizzate, che ieri ha visto il governo battuto nelle votazioni della legge di stabilità e che ha portato ad un’accelerazione delle misure del decreto: era ”pro regioni”, fa notare Tremonti, ed ”era stata messa per dare flessibilità. Se la scelta del Parlamento è per la rigidità – ha detto il ministro – per noi non e’ una voce che modifica i saldi”.