PARIGI – La sede di Google a Parigi è stata perquisita la mattina del 24 maggio da circa cento investigatori dopo la denuncia del governo socialista francese nei confronti del colosso di Mountain View. L’accusa per Google è di evasione fiscale e così gli agenti hanno fatto irruzione nella sede situata a rue de Londres, come riportato dal quotidiano Le Parisien. Il conto elaborato dal ministero delle Finanze francesi sulle eventuali tasse che Google deve alla Francia non è da poco: si parla di circa 1,6 miliardi di euro.
Sul posto, nel nono arrondissement della capitale, tra Montmartre e le sponde della Senna, un esercito di agenti del fisco e della Finanza, tra cui 25 esperti informatici e cinque magistrati della procura nazionale finanziaria. La perquisizione a tappeto “era ultra-segreta”, spiega una fonte citata dal Parisien, aggiungendo:
“Per evitare fughe di notizie è stata lanciata senza usare il servizio di messaggistica della procura”.
L’operazione è stata effettuata nell’ambito di un’indagine aperta esattamente un anno fa, nel giugno 2015,
“su fatti di frode fiscale aggravata e riciclaggio”, precisano i magistrati parigini. Obiettivo? “Verificare se (Google Europa, ndr.), omettendo di dichiarare una parte delle sue attività realizzate sul territorio francese, sia venuto meno ai suoi oneri fiscali, in particolare, per quanto riguarda la tassa sulla società e sui benefici”.
La sede parigina di Google fu oggetto di perquisizioni e sequestri già nel giugno 2011. Anche il 24 maggio, riferisce Le Parisien, gli inquirenti sono usciti dall’edificio con grosse valigie.
“Rispettiamo la legislazione francese e cooperiamo pienamente con le autorità per rispondere alle loro richieste”,
ha assicurato un portavoce della compagnia californiana, diventata famosa in tutto il mondo grazie al suo potentissimo motore di ricerca. Google e altre multinazionali della rete come Amazon e Facebook vengono regolarmente accusate di eludere il fisco, sia negli Usa sia in Europa, scegliendo, tra l’altro, di impiantare la loro sede in Paesi dalle regole fiscali più vantaggiose. E forse non è un caso se il quartier generale di Google Europa si trovi proprio in Irlanda.
Dopo la Gran Bretagna e l’Italia, potrebbe dunque essere la Francia a presentare alla compagnia il conto per le tasse sugli utili non pagate negli scorsi anni. Un conto ben più salato dei precedenti, fino a 1,6 miliardi di euro, secondo quanto riportavano nei mesi scorsi diversi media transalpini, citando fonti vicine al Tesoro.
“Non siamo in una logica di trattativa, siamo in una logica di messa in atto delle regole applicabili”,
disse il ministro delle Finanze Michel Sapin, interpellato sulla questione Google proprio durante un incontro dedicato ai nuovi strumenti per combattere i trucchi delle multinazionali per sfuggire alle tasse. Sull’altro fronte, l’amministratore delegato del gruppo, Sundar Pichai, che proprio in quei giorni era a Parigi, ha preferito non entrare nel merito, limitandosi a chiedere una semplificazione del sistema fiscale a livello globale. Intanto, proprio oggi sulla sua homepage, Google rende omaggio alla tennista parigina Suzanne Lenglen (1899-1938) in occasione dell’avvio del Roland Garros.