ROMA – Risposta al ‘veleno di Diego Della Valle al presidente di Generali, Cesare Geronzi, che ha parlato ieri (al Forex a Verona) di ”grandissima armonia a Trieste”. In una nota diffusa in serata, l’imprenditore marchigiano (e consigliere del Leone alato) parla di ”dichiarazioni fatte in modo inopportuno e senza nessun senso logico” e critica l’operato ”personalistico” di Geronzi, chiedendo di ”mettere fine a questo operato”.
‘Leggo sulla stampa di oggi – esordisce il patron della Tod’s – dichiarazioni rilasciate da Cesare Geronzi fatte in modo inopportuno e senza nessun senso logico che rimettono sotto i riflettori mediatici ancora una volta le Generali e tirano in ballo anche me, pertanto sono costretto a rispondere”, e’ l’incipit della nota. ”Nonostante Geronzi continui a dare alla questione una visione personalistica, per quanto mi riguarda i rapporti tra me e lui non sono la ‘questione centrale’, anzi non lo e’ affatto; e’ centrale invece il rispetto che si deve avere della governance delle Generali, del suo Consiglio di Amministrazione e dei suoi amministratori, nell’ambito delle deleghe che ognuno di loro ha, cosa che invece anche oggi Geronzi ha disatteso clamorosamente”.
Venendo all’attualita’ e alla ‘presunta armonia’ all’interno del cda, Della Valle fuga ogni dubbio: ”non e’ affatto vero, come non e’ vero il suo voler far pensare che lui ricopre un ruolo centrale nella governance di Generali; del resto – prosegue Della valle – se l’avessimo voluto con questo ruolo non avremmo deciso a suo tempo all’unanimita’ di non dargli deleghe operative”.
”Io credo – e’ l’affondo finale – che i fatti verificatisi oggi (ieri, ndr), in aggiunta alla ridicola e pericolosa intervista rilasciata al Financial Times, con tutte le implicazioni poco simpatiche che ha portato, non permettano di procrastinare oltre le decisioni che vanno prese in termini di strategia di comunicazione, e non solo di quello, decisioni concrete che mettano fine a questo operato. Geronzi deve prendere atto che il mondo e le condizioni sono veramente cambiati e che oggi non c’e’ piu’ spazio per chi bada di piu’ al suo mondo e alle relazioni personali che ne derivano invece che ai veri interessi dell’azienda che si rappresenta”.