Il Salario bastonato Due, continua…Il danno e la beffa delle tasse

Pubblicato il 1 Febbraio 2010 - 14:51| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

E’ sempre lo stesso schiaffo, si stampa sempre sulla stessa guancia: a pagare le tasse è soprattutto il salario. Salario bastonato due volte: con venti anni di sistematici colpi alla sua consistenza e con un fisco che fa figli e figliastri. Salario bastonato due, continua…

C’è, circola, accettata e vidimata dai governi, una “grande bugia”, una menzogna alla base del patto fondamentale tra cittadini, quello fiscale. La Grande Bugia dice che in Italia ci sono 20.045 lavoratori autonomi, professionisti e commercianti, che guadagnano tra i seimila e i settemila euro al mese al netto delle tasse. Ventimila, lo 0,04 della popolazione dei contribuenti. Ventimila e non di più, una cifra che dovrebbe spiegare e contenere tutti quelli che, sotto gli occhi di tutti, evidentemente posseggono e spendono in case, auto, consumi vari. Ventimila benestanti, un villaggio di miserabili quello del lavoro autonomo.

Altrove abitano i benestanti, nella vasta metropoli del lavoro dipendente, nelle terre del salario, dello stipendio e della pensione. Se infatti sono solo ventimila gli autonomi che dichiarano nel 2008 al fisco redditi superiori ai 150mila euro annui (corrispondenti ai sei/sette mila euro mensili netti), sono ben 38.962 i pensionati che hanno questi redditi. Dunque dice la Grande Bugia che i pensionati benestanti sono il doppio di professionisti e commercianti agiati. Prosegue e raddoppia ancora la Grande Bugia: i percettori di salari e stipendi agiati sono quasi cinque volte più numerosi dei benestanti autonomi: 90.316 contro ventimila che dichiarano redditi oltre i 150mila euro.

La Grande Bugia è dunque la geografia del reddito tracciata sulla mappa della dichiarazione dei redditi. Salari, stipendi e pensioni pagano tutto perché “tassati alla fonte”. Gli altri “dichiarano” e, più o meno, il fisco fa finta di credergli. Gli altri, gli autonomi che però non tutti e non tutti nello stesso modo e misura raccontano la Grande Bugia. Il milione e mezzo di artigiani e commercianti a “contabilità semplificata” dichiara in media un reddito di 17.977 euro annui. Non saranno dichiarazioni fedelissime certo, ma non si discostano molto dal reddito reale derivante da una piccola attività in proprio. Più improbabili sono i 217mila autonomi a “contabilità ordinaria”, dichiarano 33.149 euro di reddito medio ed è difficile immaginare questi titolari di impresa campare tutti la vita che effettivamente campano con 2.500 euro al mese netti. Decisamente improbabili i 700mila professionisti che dichiarano 44.266 euro e vivrebbero la loro evidente agiatezza con 3.500 euro mensili netti. Tanto vale e frutta uno studio medico, legale, di consulenza?

Sono le cifre ufficiali dell’Agenzia delle Entrate. Dicono che dieci milioni di lavoratori dipendenti guadagnano in un anno tra mille e diecimila euro. Che quindici milioni di salari e stipendi stanno tra 10mila e 50mila euro, che un altro milione sta tra i 50mila e i 150mila euro. Dicono ancora che cinque milioni di pensionati stanno tra mille e diecimila euro, altri dieci milioni tra i diecimila e i cinquantamila euro di reddito annuo. Mezzo milione i pensionati oltre questa soglia. Queste sono cifre vere, tassate e verificate alla fonte. Le stabilisce e le controlla il fisco. Le altre, quelle del lavoro autonomo, il fisco ne prende atto.

Comunicazione finale: per ogni italiano la ricchezza accumulata è in media di 137.956 euro sotto forma di beni materiali, soprattutto immobiliari, e risparmio finanziario. Se, fatti i vostri conti, non ne avete almeno altrettanti moltiplicati per i componenti della famiglia, vuol dire che siete un lavoratore dipendente, solo salari, stipendi e pensioni possono permettersi di accumulare, ma, peggio per voi, avete le mani bucate. E’ la Grande Bugia e non puoi farci nulla.