Legge di stabilità, Istat: “Iva su, Irpef giù. Famiglie ‘soffrono’ la crisi”

Pubblicato il 23 Ottobre 2012 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
Carrello della spesa (LaPresse)

ROMA – Il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto del 3,5% nei primi sei mesi del 2012 rispetto a quelli del 2011, afferma l’Istat. Con la legge di stabilità per le famiglie arriverà un salasso da 1000 euro l’anno, secondo il Codacons, mentre in media la riduzione dell’Irpef porterà nelle loro tasche solo 240 euro.

“L’economia italiana mostra incoraggianti segnali di risalita, ma le famiglie continuano a soffrire“. Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, fa il quadro della situazione italiana leggendo i dati della Nota di Aggiornamento del Def.

Giovannini ha spiegato: “Segnali di sofferenza permangono dal lato delle famiglie: nel secondo trimestre il loro potere d’acquisto si è ridotto dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre del 2011, portando al 3,5% la perdita di potere d’acquisto rispetto ai primi sei mesi del 2011”.

L’aumento dell’Iva, incluso nella legge di Stabilità, ”interesserà prezzi di beni e servizi relativi a quasi l’80% della spesa per consumi”, spiega Giovannini, che sottolinea: “Le famiglie con figli, in particolare se minori, risultano avere benefici inferiori rispetto alla media del quintile di appartenenza”.

”Il risultato – ha spiegato il presidente dell’Istat – dipende dal più alto rapporto fra il numero di persone che generano spese deducibili e detraibili e il numero di percettori che caratterizza queste famiglie. Le modifiche dell’Irpef penalizzano i primi e attribuiscono vantaggi solo ai secondi, attraverso la riduzione delle aliquote”.

Giovannini rileva anche che ”lo svantaggio relativo delle famiglie con figli risulta più evidente se questi sono di minore età, o comunque ancora impegnati negli studi o non economicamente autosufficienti, poiché si lega al fatto che la cura dei figli riduce le probabilità di occupazione delle madri (e, per quelle occupate, costituisce un ostacolo al conseguimento di maggiori guadagni)”.

Il presidente dell’Istat ha poi aggiunto: ”La riduzione d’imposta media per famiglia, inclusiva di quella relativa alle addizionali regionali e comunali, è pari a circa 240 euro. In particolare, le misure – ha spiegato – comportano un beneficio medio di 340 euro l’anno per il 77,7% delle famiglie e un aggravio di circa 290 euro per il 7,4%, mentre per il rimanente 14,9% delle famiglie l’effetto sara’ sostanzialmente nullo”.

Il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha dichiarato che la legge di stabilità ha “effetti positivi per il 99% dei nostri contribuenti”: “Il vantaggio complessivo va per il 54% a favore di contribuenti con lavoro dipendente, per il 34% a pensionati, il 10% ai cittadini con reddito da lavoro autonomo, il restante 2% agli altri – e aggiunge -. Il beneficio medio pro capite è di 160 euro con un massimo fra i 25mila e i 45mila euro di reddito (220-230 euro). I contribuenti sfavoriti, per i quali l’aggravio derivante dall’introduzione della franchigia di 250 euro e del tetto massimo di spesa detraibile prevale rispetto al beneficio della riduzione delle aliquote, sono circa 495 mila, con un aggravio medio pro capite di circa 190 euro”.