Legge di stabilità, Imu, bollette: salasso da oltre 1000 euro all’anno

Pubblicato il 21 Ottobre 2012 - 11:41 OLTRE 6 MESI FA
L’aumento del costo della vita: tabella pubblicata sul Corriere della Sera

ROMA – Legge di stabilità, Imu e aumento delle tariffe costano circa mille euro in più all’anno: secondo un calcolo fatto dal Codacons, ogni nucleo familiare (a seconda della sua composizione) spenderà dai 1000 ai 1400 euro per l’aumento del costo della vita. E le spese potrebbero aumentare ancora, se alcuni sindaci si vedessero “costretti” ad elevare ancora le aliquote dell’Imu.

I dati, pubblicati sul Corriere della Sera, dicono: per i single + 1073 euro all’anno, per una coppia senza figli (in entrambi i casi si parla di persone con meno di 35 anni), l’aumento sarà di 1.427 euro all’anno.

Per quanto riguarda la spesa totale, spiega Francesca Basso sul Corriere, i conti sono presto fatti: il costo della vita per le famiglie, a seconda delle tipologie, è già aumentato a settembre di oltre mille euro (per una coppia con due figli si arriva a 1.731 euro). Il Codacons ha calcolato la stangata, elaborando i dati dell’Istat, tenendo conto dell’inflazione da un anno all’altro e ipotizzando l’impatto che avrà l’aumento delle due aliquote dell’Iva a regime, cioè nel 2014 (quella agevolata passerà dal 10 all’11% e quella ordinaria dal 21 al 22%). Per effetto della nuova imposta sul valore aggiunto, il carrello della spesa — ma qui intendiamo non solo quella alimentare, anche i trasporti e il tempo libero—costerà per un single con meno di 35 anni 227 euro in più, per una coppia giovane senza figli +311 euro e per chi ha due ragazzi +384 euro, mentre per un anziano +178 euro.

Per quanto riguarda Imu e bollette, Basso comunica che il Codacons ha calcolato gli aumenti rispettivamente di 25 euro (159 in caso di seconda casa) e 234 euro a nucleo. E poi c’è la franchigia sulle detrazioni e sugli sconti fiscali, il cui effetto sarà anche retroattivo: misure contenute nella nuova Legge di stabilità.

Gianni Trovati sul Sole 24 Ore rende ancora più fosco il quadro per i contribuenti: infatti i Comuni dovrebbero ricevere meno soldi dal gettito Ici 2010. Che vuol dire questo? Trovati scrive: “se si abbassa il dato della vecchia Ici aumentano i tagli al fondo di riequilibrio (gli ex trasferimenti, appunto), ed è proprio quello che è successo nei giorni scorsi”.

Dunque? La cosiddetta “tagliola” tra Ici e Imu, è scattata in 1.200 Comuni: in oltre 450 casi l’Ici 2010 è diminuita di oltre di oltre il 10%, e in poco meno di 200 il crollo ha superato il 20%.

E come possono i Comuni far fronte a questa mancanza nel bilancio? Semplice, aumentando l’aliquota Imu per l’ultima rata. C’è tempo fino al 31 ottobre.