Manovra economica, Letta “Sacrifici duri”. Napolitano: “Vengano distribuiti equamente”

Pubblicato il 24 Maggio 2010 - 19:17| Aggiornato il 2 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Gianni Letta

Sacrifici: questa parola Silvio Berlusconi in persona non l’ha pronunciata. Non ce l’ha fatta invece Gianni Letta. Il sottosegretario del presidente del Consiglio non ha potuto fare a meno di comunicarlo agli italiani aggiungendo che saranno sacrifici “duri per tutti e speriamo per pochi”.

Dall’Aquila, dove ha partecipato all’inaugurazione di un call center della 3 Italia, il sottosegretario spiega: “conterrà una serie di sacrifici molto pesanti, molto duri che siamo costretti a prendere, spero in maniera provvisoria, con una temporaneità anche già definita, per salvare il nostro Paese dal rischio Grecia. Capiamolo così e ci capiamo tutti”.

Parole e numeri che non lasciano spazio al dubbio: tracciabilità dei pagamenti, stop agli stipendi degli statali. Mini taglio agli stipendi dei parlamentari. Poi la stoccata alla Protezione Civile, ridimensionata nella sua autonomia, dopo gli scandali degli appalti del G8. Infine salta il ventilato condono edilizio, mentre arriva una «razionalizzazione catastale». Questi, in estrema sintesi, i punti salienti di quella che sarà la manovra economica e finanziaria da 24 miliardi che il governo si appresta a varare.

Provvedimenti urgenti per la stabilità finanziaria e per la competitività economica, secondo Letta, “che ci è imposta dall’Europa così come per tutti gli altri Paesi, dalla Spagna al Portogallo, dalla Francia alla Gran Bretagna, alla Germania, che stanno adottando provvedimenti nel disperato, ma spero vittorioso tentativo di scongiurare una crisi epocale e di salvare l’euro”.

Sacrifici necessari anche per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che devono essere distribuiti in maniera “equa” tra i cittadini. E non possono essere affrontati senza il consenso dell’opposizione come si augura il capo dello Stato: “Quel che è importante è che le decisioni siano prese responsabilmente dalla maggioranza ed io spero siano condivise dalle forze di opposizione in Parlamento, nel comune interesse”.

Il Governo illustrerà la manovra alle Regioni, ai Comuni, alle Province e alle Comunità montane domani mattina, alle 10, a Palazzo Chigi. L’incontro precederà quello con le parti sociali.

Il Fondo Monetario Internazionale concorda con l’obiettivo del governo italiano di un consolidamento fiscale basato sulla spesa pubblica ma avverte: l’Italia deve “mantenere la disciplina fiscale, ridurre il peso del debito pubblico e aumentare il tasso di crescita nel lungo periodo”. Per il Fondo “il contenimento dei salari del settore pubblico dovrebbero essere un elemento chiave della strategia di consolidamento”. E considera la decisione del governo italiano di non adottare un’ampia politica di stimolo fiscale “appropriata, alla luce dell’elevato livello del debito pubblico”. Anche se i peggiori effetti della crisi sull’economia italiana sono per la maggior parte passati, per l’Fmi “restano delle vulnerabilità chiave” che riguardano, in particolare, “l’elevato livello del debito pubblico e la deludente performance di crescita. Fattori che “potrebbero rendere l’Italia vulnerabile a futuri shock esterni”.

In Europa intanto anche Germania e Gran Bretagna si apprestano ad approvare manovre straordinarie per constrastare la crisi. La Germania sta preparando un drastico piano di austerity per i prossimi anni che prevede tagli per 10 miliardi di euro all’anno fino al 2016. Lo scrive il Financial Times che cita fonti vicine al governo tedesco, sottolineando che il piano di Berlino “é d’esempio all’Eurozona” e che le misure rappresentano uno “shock” per gli altri Paesi membri dell’area. Il programma di tagli, scrive l’Ft, dovrebbe basarsi su un aumento della pressione fiscale oltre che sulla riduzione della spesa, nonostante la precedente promessa fatta dalla coalizione di governo di ridurre le tasse.

Il cancelliere dello Scacchiere britannico George Osborne ha cominciato a illustrare i tagli alla spesa per 6,2 miliardi entro la fine dell’anno, misura centrale con la quale il nuovo governo Liberal-conservatore intende iniziare a ridurre il deficit, giunto al record dal dopoguerra, circa 156 miliardi. Osborne ha detto che sia la Banca d’Inghilterra sia i tecnici del Tesoro hanno concordato che c’é bisogno di “azioni immediate” per ridurre il peso del debito. Insieme al cancelliere, esponente conservatore, le misure vengono illustrate da David Laws, il liberaldemocratico che è segretario generale del ministero del Tesoro, vice del Cancelliere. “Noi taglieremo gli sprechi nel settore pubblico”, ha detto Osborne, affermando che nessuno toccherà servizi essenziali come l’Nhs, la sanità pubblica, o la scuola. Non ci saranno impatti sull’occupazione, ha promesso, al di là di un blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione.

Ma vediamo cosa prevede la manovra e quali saranno i “sacrifici” a lungo esclusi dal governo ma a cui dovremmo abituarci: