Manovra, “vincono” le imprese. Confindustria: “Il governo ha accettato le nostre richieste”

Pubblicato il 5 Luglio 2010 - 17:55 OLTRE 6 MESI FA

Il governo avrebbe accettato le richieste delle imprese volte a modificare la manovra. Lo ha annunciato il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

La Marcegaglia ha spiegato quali erano i punti di divergenza: ”Abbiamo espresso alcune perplessità sui temi fiscali e sul problema dell’articolo 45 che riguarda le rinnovabili. Qualche minuto fa ero al telefono con il ministro Tremonti e il presidente Berlusconi e penso di poter dire che le nostre richieste sono state accolte”. Il premier e il ministro dell’Economia sono riuniti per discutere proprio della manovra.

La Marcegaglia ha dato l’annuncio entrando all’ assemblea degli industriali di Reggio Emilia e ha aggiunto: ”Quindi dovremmo andare verso la soluzione dei problemi che avevamo sollevato”.

Il presidente di Confindustria ha sottolineato che, prima dei ritocchi promessi, con la manovra ”venivano impossibilitate le compensazioni tra debiti e crediti di imposta se c’era un contenzioso, anche solo di 1.500 euro, ma non definitivo. Era una penalizzazione molto forte per le piccole e medie imprese. C’era poi un problema legato agli accertamenti fiscali, per il 50% i soldi diventavano immediatamente sequestrabili per le imprese, prima che ci fosse una sentenza di primo grado”.

Poi, ha aggiunto, ”eravamo contrarie al tema dell’articolo 45 sulle rinnovabili, perché riteniamo invece che sia un settore su cui investire. Così come era, il provvedimento rischiava di dare un colpo molto duro a questo settore”. La Marcegaglia ha concluso: ”Mi pare di poter dire, poi attendiamo definitivamente le decisioni, che però questi temi dovrebbero essere risolti e sono state accolte le nostre richieste”.

Quello che alle imprese non sarebbe andato proprio giù sarebbe stato il meccanismo, pensato da Tremonti per raggranellare qualche soldo in più, del “prima paghi, dopo, in caso, vediamo”. Così Confindustria e la rete delle imprese che comprende Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, Casartigiani e Cna, hanno prensentato un comunicato congiunto per denunciare tutti i meccanismi che, a loro dire, nella precedente versione della manovra non avrebbero funzionato.

Gli articoli più contestati dagli industriali sono stati il 31 e il 38. Ad esempio, nel caso di contenzioso con il fisco, ad oggi la legge permette di pagare alla fine dell’iter giudiziario. Con la manovra, prima delle modifiche, lo Stato avrebbe chiesto i soldi subito: la restituzione sarebbe arrivata solo in un secondo momento, nei tempi non proprio rapidissimi della “macchina pubblica”. Questo “scherzetto” avrebbe fruttato, secondo il governo, circa 100 milioni a partire dal 2011.

Alle imprese, però, il pagamento anticipato non andava bene visto che secondo i loro calcoli il costo per le aziende si sarebbe aggirato attorno ai 3 miliardi di euro in due anni. Anche perché con l’articolo 31 sarebbe cessata la possibilità per le imprese di utilizzare la compensazione automatica tra crediti e debiti qualora il contribuente sia iscritto a ruolo.

Con la manovra sarebbero inoltre spariti gli incentivi per chi investe nelle energie rinnovabili, le agevolazioni fiscali per l’acquisto dei macchinari.