“Manovrina” d’autunno e mini-condono, un colpo di spugna sui contenziosi tributari

Pubblicato il 29 Aprile 2010 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi, preoccupato per la situazione economica internazionale e dall’eterna ricerca di soldi che non ci sono,  starebbe pensando ad una “manovrina” d’autunno corredata da un mini condono.

“Meno male che c’è Giulio Tremonti che è un grande ministro e che riesce sempre a trovare risorse e il modo in cui occorre comportarsi”: l’incensamento del titolare dell’economia avviene alla cena a palazzo Grazioli, ottimo pretesto per annunciare un altro rilevante aggiustamento dei conti dello stato, dell’ordine di 5/6 miliardi. Una vera e propria finanziaria d’autunno, che eufemisticamente viene definita “manovrina”. E’ molto importante non dare la sensazione di stringere ulteriormente la cinghia degli italiani.

Infatti: “Stiamo discutendo con Tremonti – ha spiegato il premier – sulla eventualità di una manovrina, ma se sarà fatta state sicuri che non metteremo mani nelle tasche dei cittadini. Stiamo valutando come agire”.

Sull’altro fronte, quello dell’ennesimo condono per fare cassa, occorre registrare un emendamento del Pdl che prevede una sanatoria sui contenziosi con il fisco, contenuto nel decreto legge sugli incentivi. In pratica, un contenzioso tributario che dura da più di dieci anni potrà essere sanato pagato il 5% del valore della controversia; idem se nei primi due dei tre gradi di giudizio si è ottenuto un parere favorevole.

Insomma la solita vecchia storia: va bene servirsi di uno strumento efficace per drenare risorse, non va affatto bene favorire per l’ennesima volta il popolo degli evasori. Le stime di incasso per ora sono limitate: si parla di 20 milioni per l’anno in corso, da destinare alle missioni internazionali e al 5 per mille.

L’opposizione protesta, denunciando il colpo di spugna che vanificherebbe il lavoro dell’amministrazione finanziaria.

Nel corso della stessa cena, Berlusconi ha parlato di riforma del fisco, riforme costituzionali, indicandoli come i prossimi passaggi parlamentari. Ma il premier, ha confidato lui stesso ai suoi ospiti, punta sempre a ridurre le tasse: “E’ chiaro – ha spiegato – che la situazione è quella che è, ma – ha ragionato – da qui ai prossimi 3 anni dobbiamo cercare di ridurre assolutamente la pressione fiscale”.