Primo maggio, a Milano e Roma negozi chiusi

Pubblicato il 29 Aprile 2010 - 13:50 OLTRE 6 MESI FA

Alla fine Milano chiude i negozi il primo maggio. Le pressioni di sindacati e diocesi hanno avuto la meglio, e il sindaco Letizia Moratti ha dovuto dire no allo shopping durante la festa dei lavoratori.

Serrande abbassate anche nella capitale, nonostante le richieste si Confcommercio: il Comune ha deciso così. Eppure era stata Roma, nel 1994,  a varare per prima in Italia l’apertura domenicale degli esercizi commerciali. Anche allora, tra le polemiche e le critiche del Vaticano.

Potranno fare acquisti gli abitanti di Torino, Genova, Monza, Palermo, Napoli, Firenze. Qui la festa dei lavoratori verrà onorata… lavorando. Aperti soprattutto i grandi centri commericali: Carrefour, Rinascente, H&M, Decathlon.

Un modo per combattere la crisi dei consumi, dicono i promotori dello shopping del primo maggio. Che vedono di buon occhio anche i portafogli dei clienti pieni ad inizio del mese.Una violazione della festa del lavoro proprio nel momento in cui i lavoratori pagano il prezzo più alto della crisi, fanno loro eco i sostenitori del no.

Tra questi ultimi, alza la voce la Chiesa: la curia di Milano difende “il tempo del riposo e della solidarietà”. “In una società frenetica come la nostra – dice don Walter Magnoni, del vicariato vita sociale e lavoro della diocesi meneghina – è fondamentale sapersi fermare ogni tanto. L’uomo deve avere il tempo di ritrovare se stesso, la propria famiglia, i malati, gli anziani, la solidarietà”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Cgil, con la segretaria confederale Susanna Camusso che sottolinea: “Questo è un paese che si è dimenticato cos’è il lavoro. non lo vede più come ciò che condiziona concretamente la vita delle persone, né come un valore di riferimento sul quale determinare le politiche. È un paese che nega la crisi. Non la vuole vedere. e non è capace di rispettare chi ne sta pagando ilo prezzo più alto”.