Ocse: “Dal vertice Ue risposte forti o Italia e Spagna rischiano il contagio”

Pubblicato il 26 Giugno 2012 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Se non arrivassero dal vertice Ue risposte forti, ”ci sono elementi di debolezza generalizzata che si possono tradurre in fenomeni di contagio” per Italia e Spagna. Lo ha detto il capo economista dell’Ocse Piercarlo Padoan al Gr Rai precisando che ”ci sarebbero sicuramente tensioni sui mercati finanziari di questi due paesi”.

Più specificamente, a proposito dell’Italia, Padoan, ha spiegato: “Nella strategia del governo l’aggiustamento di finanza pubblica è avvenuto soprattutto dal lato delle entrate, un riequilibrio dal lato delle spese è importante sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”. Parlando di spending review ha precisato che il consenso delle parti sociali ”è fondamentale, ma tutto cio’ deve avvenire nella consapevolezza che l’Italia continua ad affrontare una situazione seria”.

Italia e Spagna però, ha tenuto a precisare Padoan, intervistato a “L’economia in diretta”, ”non vanno identificati in un blocco comune – i problemi di Spagna e Italia sono diversi – e quindi ci sarebbe bisogno di strumenti di intervento”. A suo giudizio tuttavia ”le risorse per intervenire, la potenza di fuoco dei fondi salvastati e della Bce ci sono, gli strumenti per intervenire ci sono, anche le nuove risorse del Fmi decise dal G20 ci sono: le munizioni insomma ci sono, si tratta di metterle in ordine, di costruire una strategia di intervento, ma bisogna che ci sia un forte segnale politico”.

Padoan ha spiegato infatti che ”sono mancate finora risposte definitive e questo gioco e’ stato fatto alcune volte volutamente da qualche paese. Ho la sensazione che più si va avanti più questo gioco diventa rischioso e pericoloso”. Quanto ai possibili esiti del vertice Ue, Padoan non ha voluto ”azzardarsi” in previsioni, ma ha detto che ”una volta tanto bisognerebbe fare uno scatto in avanti, bisogna trovare un compromesso politico alto”.

Il capo economista Ocse ha osservato poi che ”negli ultimi due anni, da quando cioè la crisi greca ha innescato questa situazione, ci sono stati molti vertici definiti decisivi che poi non sono risultati così: i mercati prima hanno reagito bene e poi si sono dimostrati delusi, e non è da escludere una situazione simile”. Di nuovo, ha quindi concluso, ”c’è un paradosso: l’Europa va nella direzione giusta, passi avanti sono stati fatti, ma questa velocità di progresso è sempre inferiore alla velocità dei mercati”.