In pensione chi può: corsa all’Inps prima che arrivi la riforma

Pubblicato il 24 Novembre 2011 - 08:49 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – In pensione chi può: è corsa a sportelli Inps e patronati tra i lavoratori prossimi alla pensione di anzianità per sapere se possono salpare sull’ultima scialuppa buona della quota 96 (tra 60 anni di età e 36 di contributi o 61 di età e 35 di contributi). Una corsa per approfittare dell’ultimo tempo utile prima della possibile, paventata, entrata in vigore della pensione solo con l’età contributiva, o ad ogni modo di una nuova riforma.

La domanda tra chi è arrivato a quota 96 è: mi conviene di più lavorare fino a raggiungere 40 anni di contributi o 65 anni di età per la pensione di vecchiaia o è meglio se lascio appena posso?

Il timore, poi, questa volta non riguarda solo l’aumento delle soglie di età per andare in pensione, ma anche la possibilità di un assegno più leggero se si estenderà il metodo di calcolo contributivo pro rata a tutti. E soprattutto un possibile blocco dei pensionamenti di anzianità e una aumento dei requisiti fino a quota 100.

Con il contributivo pro rata, in particolare, sui contributi versati dal 2012 in avanti gli anni in più passati al lavoro frutteranno meno rispetto al calcolo retributivo. Se, come prospetta il neo-ministro Elsa Fornero, questo metodo venisse esteso a tutti e non solo ai lavoratori più anziani, ci sarebbe uno svantaggio per i nuovi pensionati.

Nel caso, ad esempio, di un lavoratore con 35 anni di servizio e una retribuzione di 30mila euro l’anno che volesse arrivare a 40 anni di contributi, la pensione sarebbe di 1794 euro al mese anziché 1846. In media, il calo delle entrate con la pensione mensile sarebbe tra i 10 e 60 euro al mese.

Tra gli impiegati pubblici le pensioni liquidate sono in aumento da mesi: tra stipendi bloccati, buonuscita slittata e innalzamento dell’età di vecchiaia per le donne finora nel 2011 c’è stato un incremento del 7,3 per cento delle pensioni di anzianità liquidate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Questo anche se il dato complessivo delle domande per le pensioni di vecchiaia è in calo del 35 per cento, e quello delle domande per le pensioni di anzianità del 19 per cento. I dati di novembre e dicembre devono ancora arrivare. Ma forse più che il desiderio di andare in pensione detta la linea la crisi e la mancanza di soldi.