Pensioni, Boeri: “Più eque toccando le 250mila più ricche”

Pensioni, Boeri: "Più eque toccando le 250mila più ricche"
Pensioni, Boeri: “Più eque toccando le 250mila più ricche”

ROMA – Bilancio dell’Inps, equità pensionistica e reddito minimo per gli over 55, pensioni d’oro, opzione donna, rapporti complicati con il Governo… E’ un Tito Boeri a tutto campo quello intervistato da Giovanni Minoli per Il Sole 24 Ore. Che non rinuncia a dire la sua, fare proposte, a dispetto delle accuse di protagonismo, invasione di spazi politici che non gli competono.

Ribadisce che le proposte le fa perché questo era l’accordo iniziale e comunque sempre con l’autorizzazione del Governo. Rivendica rapporti personali ottimi con il ministro del Welfare Poletti. Considera gli attacchi politici alla sua persona proporzionali all’entità dei tagli ai vitalizi proposti. Pubblichiamo in pillole un estratto della sua intervista.

Reddito minimo, non è la proposta Cinque Stelle. Il nostro è destinato a persone al di sopra dei 55 anni con un reddito al di sotto di un certo livello. Persone che sono davvero in stato di bisogno […] In Italia sono aumentati di 4 milioni i poveri e il nostro sistema di protezione sociale non fa abbastanza per proteggerli. (Bisognerebbe) avere una rete di protezione sociale di base, quella che esiste in tutti i paesi dell’Unione Europea ad eccezione dell’Italia e della Grecia. Esiste anche in America Latina e in alcuni paesi africani. Noi abbiamo proposto di introdurla almeno per gli ultra cinquantacinquenni.

Falso che vogliamo toccare le pensioni da 2mila euro. Non è affatto vero. Sotto i 3.500 euro lordi la proposta non prevede nessun intervento. Inoltre una persona soggetta interamente al sistema contributivo non deve temere nulla. Più alta è la quota del contributivo minore è l’entità degli interventi. Tra i 3.500 e i 5.000 euro non prevediamo tagli, il peggio che può accadere è che la pensione non venga indicizzata all’inflazione. Complessivamente, la parte di proposta che riguarda l’aggiustamento delle pensioni interesserebbe 250mila persone su una platea di 16 milioni di pensionati.

Opzione donna. Oggi l’opzione donna rimane l’unica possibilità di uscita anticipata per le donne. Noi abbiamo proposto un’uscita flessibile basata su criteri anagrafici e non contributivi pensando anche alle donne, che hanno carriere più discontinue rispetto agli uomini. (da Giovanni Minoli per il Sole 24 Ore).

 

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