Pensioni tassate più degli stipendi: su 15mila € anno sono più 100 € mese

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Settembre 2016 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni. Tasse più alte dei redditi: a 15mila € più 100 € mese

Pensioni. Tasse più alte dei redditi: a 15mila € più 100 € mese

ROMA –Pensioni tassate più degli stipendi: su 15mila € anno sono più 100 € mese. “Un pensionato con un imponibile annuo di 15 mila euro viene gravato di una imposta personale maggiore di circa 100 euro al mese rispetto ad un dipendente di pari reddito”. A rilevarlo è il rapporto condotto dal Centro Europa ricerche (Cer) per il Cupla (Comitato unitario pensionati lavoro autonomo). Uno studio che denuncia lo ‘spread’ tra il prelievo fiscale subito dai pensionati a confronto con quello di un lavoratore dipendente nelle stesse condizioni.

Lo studio calcola anche l’erosione subita dagli assegni negli ultimi anni. Tra il “2009 e il 2016, le pensioni di 1.500 euro mensili hanno ridotto il loro potere di acquisto di circa il 4%, cioè circa 50 euro il mese, e la caduta è totalmente da attribuire al maggiore prelievo fiscale diretto”. Se si abbassa l’importo le perdite diminuiscono, anche se non del tutto.

“La riduzione di valore delle pensioni di mille euro il mese è inferiore, sia in percentuale, circa 3%, che in valore, circa 25 euro il mese, ma anche in questo caso l’origine dell’impoverimento è soltanto di origine fiscale”. Negli stessi anni, rileva sempre l’indagine Cer-Cupla, “le pensioni di importo superiore subiscono una riduzione di valore reale anche maggiore, tra l’8 e il 9%, ma all’inasprimento della tassazione diretta è attribuibile poco meno della metà della perdita di valore, il resto proviene dalla loro parziale indicizzazione”.

Interlocutoria la risposta del ministro. Rispondendo alle richieste arrivate dai pensionati del Cupla, Poletti chiarisce che l’estensione del bonus degli “80 euro non è all’ordine del giorno”, ma comunque si interverrà “per innalzare i livelli più bassi”. Quanto alla rivalutazione degli assegni, al loro adeguamento al costo della vita, il ministro ha parlato di una “vicenda che è molto delicata e che va affrontata”, magari oggi è sentita meno a causa dalla bassa inflazione ma in prospettiva, evidenzia, “dovremo mettere mano al tema e riconsiderarlo. Senza regalare niente a nessuno”.